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Bambini plusdotati esclusi dalla scuola

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L’associazione Aget, Associazione genitori education to talent, ha promosso il concorso giornalistico «I bambini italiani ad alto potenziale cognitivo e plusdotati» per premiare coloro che divulgano “adeguatamente e con la giusta terminologia” le problematiche di questi piccoli cittadini.

Infatti, secondo l’Associazione, questi bambini “sono totalmente esclusi a scuola. Mentre lo Stato deve riconoscere le caratteristiche dei piccoli plusdotati”.

Il concorso giornalistico

Il concorso, si legge sul Corriere della Sera, ha avuto il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e della Camera dei Deputati.

Intanto, si fa sapere, i bambini ad alto potenziale cognitivo e plusdotati in Italia sono il 5%, ma la loro esistenza non è prevista dall’attuale sistema educativo italiano che fa molta attenzione, giustamente, a chi ha deficit di apprendimento ma nessuna a chi avrebbe bisogno di andare a un passo molto più veloce per non annoiarsi.

Come intervenire?

A questo proposito si starebbe pensando a corsi di formazione specifica nelle scuole, mentre in alcuni paesi, europei e no, “per i ragazzi dotati di particolare talento o precocità è prevista una certa flessibilità del percorso scolastico”, come racconta il Guardian, secondo il quale già a due anni, negli asili britannici, gli alunni vengono divisi in base alle loro abilità in lettura e matematica.