Home I lettori ci scrivono Bandi Pon “ad personam”

Bandi Pon “ad personam”

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Con l’ondata di caldo appena iniziata, sotto l’effetto della calura e dell’afa, nella scuola che lavora anche attraverso il recupero dei debiti degli studenti, vi sono alcuni dirigenti scolastici che aspettano le meritate ferie.

Nel frattempo essi trovano il tempo di pubblicare avvisi, nel sito scolastico per l’affidamento d’incarico a esperto interno, riferiti a varie figure di supporto e gestione su attività a valere sui bandi Europei.

Tutti gli operatori della scuola si rendono conto della necessità di un bando da pubblicare celermente nel mese di luglio, oltretutto con tempi di partecipazione risicati…

Il mio stupore lo registro invece oltre che nei tempi anche nei modi.

Diventa certamente anomalo un avviso per l’affidamento che mette tra i criteri maggioritari e direi quasi esclusivo “essere in possesso di comprovata esperienza nelle attività di progettazione”. In questi bandi oltretutto si valuta per ogni esperienza fatta all’interno della scuola punti 5 per ogni anno di “comprovata esperienza”.

Il bando in questione, udite udite, assegna un massimo di punti totali per candidato uguale a 20!!! (chi ha una comprovata esperienza anche di un solo anno ha già vinto).

A buon intenditori poche parole…

Credo che bandi del genere in una realtà scolastica siano a dir poco “Ad Personam” direi sempre la stessa.

Qui approfittando di questo spazio mi corre il dovere di segnalare alle autorità scolastiche, al Miur nella persona del Ministro della pubblica Istruzione ed agli Usr regionali di competenza, agli ispettori tecnici la profonda irregolarità, di queste tipologie di bandi chiedendo l’eventuale annullamento.

Voglio rivolgere un appello a tutti i colleghi a partire dalle maestre di scuola d’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, al personale Ata di vigilare e segnalare avvisi che hanno delle irregolarità similari.

Invito a leggere con molta attenzione sotto l’ombrellone durante il meritato riposo l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana.

 

Perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno ‘fiuto’, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, ‘incompiuto’, che cercano un ‘di più’, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti. Questo è il primo motivo per cui amo la scuola” (Cit. PAPA FRANCESCO).