Home Generale BarbaSophia: si porti un’ora di Filosofia ai tecnici, ripensando l’insegnamento della religione

BarbaSophia: si porti un’ora di Filosofia ai tecnici, ripensando l’insegnamento della religione

CONDIVIDI

“Sui tecnici e professionali metterei un’ora di filosofia, ma non di storia della filosofia, intendo un’ora spesa a fare filosofia, che permetta di affrontare alcuni nodi tra etica, politica, epistemologia, per potere dare robustezza alle competenze degli alunni senza curvare troppo il loro piano di studi.” Così Matteo Saudino, insegnante e youtuber del canale BarbaSophia (che conta già più di 200mila iscritti), in conversazione con Reginaldo Palermo, vice direttore della Tecnica della Scuola, nell’appuntamento della Tecnica della Scuola Live.

Un elemento di classismo formale, peraltro, questo privare gli istituti tecnici e professionali dell’ora di filosofia, che invece caratterizza tutti i licei, secondo il professore Saudino. Insomma, introdurre un’ora di filosofia negli istituti tecnici e professionali avrebbe anche il vantaggio di creare le condizioni per spolverare via un po’ di classismo formale dalle scuole, sebbene quello sostanziale sia ben lontano dall’essere rimosso, chiarisce il professore e divulgatore filosofico, riferendosi, ad esempio, alle estreme condizioni diverse del fare scuola tra nord e sud Italia.

RIVEDI LA DIRETTA

Ripensare l’ora di religione

“Dove prendere quest’ora in più di filosofia?” Il professore ha le idee molto chiare a questo riguardo: “L’insegnamento della religione cattolica, così com’è, non va più bene, l’Irc va ripensata. Lì c’è un impianto Hegeliano secondo cui la religione è una tappa del ritorno dello spirito a se stesso e dunque la religione è un momento di conoscenza importante, ma questo è vero se si ragiona in termini di storia delle religioni. La Irc – continua – va ripensata esattamente come va ripensata l’Educazione civica, perché le 33 ore distribuite tra tutti gli insegnanti non stanno producendo degli ottimi percorsi, dunque il monte ore scolastico va ripensato complessivamente, per una scuola che guarda al futuro”.