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Bianchi: aumento di 600 euro ai docenti? Purtroppo è solo un riuscito pesce d’aprile!

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Un pesce d’aprile riuscitissimo quello di stamane. Nella tradizione de La Tecnica della Scuola, anche quest’anno abbiamo scherzato, e molti pesciolini hanno abboccato all’amo di una notizia succulenta.

Succulenta perché tutti gli insegnanti e i lavoratori della Scuola la attendono da decenni.

L’idea che un Ministro della (ex Pubblica) istruzione dichiari papale papale che i precedenti Governi hanno bistrattato la Scuola e chi la fa, purtroppo, resta utopia, come utopia resta l’attesa di un’inversione a U nella politica scolastica.

A leggerlo bene, l’articolo suggerisce quali scelte cambierebbero davvero la Scuola. A patto, naturalmente, che la Scuola stessa torni ad essere una priorità: come lo era per esponenti della “Sinistra più estremista” quali, ad esempio, Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, Aldo Moro, Emiliano Colombo, Tina Anselmi, Franca Falcucci, Antonio Segni, Luigi Gui.

I quali di estrema sinistra naturalmente non erano (continuiamo a scherzare, visto che è ancora il 1° d’aprile!), ma certamente (la Storia insegna) non approverebbero la condizione attuale della Scuola e dei docenti. E qui c’è poco da scherzare, purtroppo.

Come c’è poco da scherzare sul fatto che la spesa pubblica per la Scuola e l’Università in Italia è irrisoria rispetto a quella dei Paesi civili dell’Occidente; e che nulla si fa per invertire la rotta; e che per invertire la rotta non si intende minimamente cogliere nemmeno l’occasione di una pandemia mondiale; e che non si intende neanche ribaltare l’imbuto sociale in cui i docenti sono precipitati dal punto di vista della retribuzione e della considerazione sociale. Anzi.

Ma non è stato, il nostro, uno scherzo fine a se stesso. Noi il “sasso nello stagno” l’abbiamo gettato. Sta ora a chi di dovere chiedersi se si stia facendo quanto si dovrebbe. Sta ai docenti e ai lavoratori della Scuola comprendere che, distrutti loro, sarebbe la Scuola stessa ad essere distrutta. Sta ai cittadini prenderne coscienza e capire che, distrutta la Scuola, saranno i cittadini stessi a non avere futuro.

Buon 1° aprile e buona Pasqua a tutte le nostre lettrici e a tutti i nostri lettori.

L’articolo di stamane

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