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Bianchi punta sulle Stem, ma non significa fare un’ora in più di matematica

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Nella mattina del 19 maggio il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto in Parlamento a riferire sulla questione dell’infanzia e dell’adolescenza, specie in relazione alla pandemia.

Grande rilevanza, nel discorso del Ministro, hanno assunto le competenze Stem.

Ricordiamo che la parola STEM è un acronimo che racchiude le scienze, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica. Esistono però anche altre sigle che includono attività ugualmente importanti, come STREAM, ad esempio, che affianca alle materie scientifiche l’arte e la lettura, competenze fondamentali per i cittadini del futuro.

“In questa esondazione informativa noi dobbiamo dare ai nostri ragazzi più strumenti: ecco perché le STEM,” afferma il Ministro. “Ma vanno viste nel modo giusto: non significa fare un’ora in più di matematica. Significa acquisire un nuovo modo di vedere le cose. Il bambino e la bambina devono crescere avendo strumenti che gli permettano di conoscere la complessità. Le STEM non sono un’estensione del tempo dedicato a materie essenziali, ma sono quella impalcatura intellettuale che permette di affrontare le situazioni di difficoltà. Il che non significa che venga meno l’importanza dell’impostazione classica della nostra scuola”.

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Continua ancora il Ministro: “Abbiamo di fronte a noi un’operazione titanica che è quella di ripensare gli strumenti che servono ai bambini, ai ragazzi e a noi stessi. Il concetto di globalizzazione, che sembrava astratto, è diventato improvvisamente estremamente completo. Abbiamo scoperto che questa pandemia ci ha messo di fronte alla tentazione di chiuderci e di pensare che questa sia una difesa, e invece dobbiamo trovare una capacità di gestione della pandemia ma non chiudendoci in noi stessi. La pandemia ha avuto un pesante impatto sulla scuola”.

Un discorso che il ministro Bianchi lega anche all’aumento dei finanziamenti e del tempo scuola, dato che le Stem dovranno far parte di un sistema scuola ripensato (non solo allungato) e dovranno essere progettate in maniera integrata e trasversale nel curriculum di alunni e docenti.

Sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Bianchi afferma: “Il Pnrr è fondamentale per vincere la battaglia della scuola dell’infanzia, per dare nidi a tutto il Paese, ma anche per la scuola primaria, per una scuola che vada verso il tempo pieno, non come semplice ampliamento del curriculum, ma come possibilità per bambini e bambine di trasformare gli atteggiamenti verso la vita collettiva”.

“A questo dobbiamo aggiungere un curriculum che deve vedere materie più integrate tra di loro”. E continua: “Dobbiamo uscire dalle gabbie del novecento dove tutto era frazionato, specie alla scuola superiore”.

Il corso

Su questi argomenti il corso Stem e patrimonio culturale, di Emanuela Amadio, è in programma dal 24 maggio.

STEM e patrimonio culturale è un corso di formazione rivolto a docenti di scuole primarie e secondarie che desiderano acquisire competenze di base per utilizzare gli strumenti tecnologici presenti negli atelier creativi e nei fab lab scolastici.

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