Home Politica scolastica Bonus 500 euro: chi rendiconta a chi? Una vicenda kafkiana

Bonus 500 euro: chi rendiconta a chi? Una vicenda kafkiana

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Se la nota ministeriale n. 12228 non fosse lì davanti ai nostri occhi, “scaricata” dal sito del Ministero ci sarebbe quasi da non credersi.

Nel pomeriggio del 29 agosto, 48 ore prima della scadenza ufficiale del 31 agosto il Miur emana una circolare per spiegare come i docenti dovranno rendicontare il bonus di 500 euro per l’aggiornamento professionale e in che modo le segreterie dovranno verificare e controllare dichiarazioni e documentazione allegata.
Intanto la scadenza viene prorogata al 15 ottobre, quando ovviamente il 99 per cento dei docenti hanno già provveduto a rendicontare tutto; la proroga sembra insomma del tutto inutile o quasi.
E che dire della catena di  controlli ideata dal ministero? Entro il la metà di ottobre le scuole dovranno verificare la documentazione prodotta dai docenti, i revisori dei conti potranno a loro volta effettuare verifiche “a campione”, entro il 31 ottobre le scuole dovranno comunicare agli USR gli esiti delle verifche effettuate ed entro il 15 novembre gli USR dovranno predisporre un rendiconto generale da trasmettere al Ministero.
Tutto questo per poter sapere con precisione quale somma è stata effettivamente spesa da tutti i docenti italiani e quanto si è risparmiato rispetto allo stanziamento previsto dalla legge.
La circolare non lo dice ma certamente a sua volta il Miur dovrà inviare un rendiconto finale complessivo al MEF che è poi il Ministero che tiene i cordoni della borsa. 
Non sappiamo (e francamente preferiamo non addentrarci più di tanto in questo meccanismo kafkiano) se poi a sua volta il MEF dovrà trasmettere i dati alla Corte dei Conti, alle Commissioni parlamentari, al Consiglio di Stato o a qualche altro “organo superiore”.
In realtà il meccanismo kafkiano ha una sua ragione d’essere, legata però non alla ncessità di “controllare” la spesa pubblica ma piuttosto alla esigenza di prendere tempo per il 2016/2017. Le modalità di erogazione del bonus per l’anno prossimo sono infatti legate, dice il Miur, agli esiti della verifica e quindi quasi certamente prima di fine novembre non si saprà nulla.