Home Personale Bonus merito, arrivano i soldi alle scuole. Dentro anche i supplenti

Bonus merito, arrivano i soldi alle scuole. Dentro anche i supplenti

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Si è fatto attendere un po’, come abbiamo spiegato qualche settimana fa, ma già forse per la fine di agosto e i primi di settembre le scuole potranno pagare i docenti “meritevoli”, ovvero coloro i quali sono destinatari del bonus merito. La novità di quest’anno, riguarda il fatto che anche i docenti precari potranno ricevere il bonus.

Bonus anche ai precari

Infatti, stando a quanto riporta la Flc Cgil, il Ministero sta assegnando alle scuole le risorse spettanti del bonus merito 2017/2018.
In precedenza, è stato siglato un accordo, lo scorso 25 giugno, in cui si sono create le condizioni per devolvere i fondi della valorizzazione docenti alla contrattazione, a favore sia del personale a tempo indeterminato, che a quello a tempo determinato.

Come sarà distribuito il bonus

Le risorse del fondo della valorizzazione dei docenti saranno ripartite nella misura dell’80% in proporzione al numero di posti relativi alla dotazione organica del personale docente di ogni istituzione scolastica ed educativa statale.

Mentre per quanto riguarda il restante 20% sulla base di fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo.

Questi fattori di complessità per la distribuzione del 20% delle risorse del fondo saranno individuati sulla base dei seguenti indicatori, aventi tutti il medesimo peso:

1. percentuale di alunni con disabilità;
2. percentuale di alunni stranieri;
3. numero medio di alunni per classe;
4. percentuale di sedi scolastiche in aree totalmente montane o in piccole isole

INTESA MIUR-SINDACATI DEL 25 GIUGNO

Il bonus e il nuovo fondo d’istituto

Ricordiamo che è stata siglata il 1° agosto l’Ipotesi di Contratto Integrativo Nazionale sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa 2018-19.
Per il bonus merito ci saranno 130 milioni, ma è stato concordato che d’ora innanzi i fondi verranno accreditati direttamente alle scuole senza “transitare” dagli uffici scolastici regionali.
Inoltre il contratto stabilisce che le risorse che le scuole non spendono restano nella disponibilità dei bilanci di istituto senza nessun vincolo di destinazione.

Ma la novità principale è certamente quella del fondo per la valorizzazione del personale docente, appunto il cosiddetto “bonus premiale”, che a partire dal 2018/19 dovrà essere contrattato fra RSU e dirigente scolastico.
Resta tuttavia la competenza del comitato di valutazione che dovrà definire i criteri generali, e questo potrebbe creare qualche forma di contenzioso.