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Carenza di insegnanti, France Press prende in esame Italia e altri paesi del mondo. D’Aprile (Uil Scuola): assunzioni complicate e basse retribuzioni

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L’Agenzia di stampa France Press ha effettuato uno studio sulla carenza di insegnanti in alcuni paesi del mondo. Gli Stati Uniti, la Costa d’Avorio e Italia e Germania per quanto riguarda l’Europa, sono state le nazioni prese in esame. Come si può notare, le differenze sono molteplici. Lo studio riporta le parole del segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile che spiega le criticità del nostro paese.

In Germania secondo l’Associazione degli insegnanti tedeschi, all’inizio dell’anno scolastico 2022-23 c’era una carenza di fino a 40.000 insegnanti nelle scuole in tutti i Lander. Una carenza che dovrebbe peggiorare a causa di un aumento dell’11,7% del numero di alunni entro il 2035 e che colpisce maggiormente discipline come matematica, informatica, scienze naturali. Secondo i sindacati c’è un po’ di perdita di attrattività della professione e bisogna investire di più. Per attrarre, le regioni offrono aiuti o indennità per alloggio e trasloco ai lavoratori temporanei.

Negli Stati Uniti si stima una carenza di circa 300mila insegnanti con un peggioramento dovuto a pandemia e inflazione. Le differenze variano tra le varie contee. Maggiori bisogni nelle zone rurali e in alcune discipline (scienza e tecnologia, bambini con bisogni speciali). Per rimediare, in alcune contee, si è dovuto ricorrere alla riduzione della settimana a quattro giorni di lezione, o ad esempio l’Arizona ha consentito agli studenti di insegnare prima della laurea.

In Costa d’Avorio si addebita alla mancanza d’entusiasmo o al desiderio di mobilità professionale la carenza di insegnanti. Esiste un reclutamento regionalizzato, ovvero dall’anno 2023-2024, i candidati firmeranno un impegno decennale che li costringerà a rimanere nella loro area di reclutamento evitando la migrazione verso aree urbane.

Infine in Italia, è stato il segretario generale Uil Scuola Giuseppe D’Aprile a spiegare l’assenza di oltre 210mila insegnanti e 36mila lavoratori del personale Ata per via di assunzioni complicate, mancata valorizzazione dell’esperienza acquisita e retribuzioni basse che non motivano.