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Carriera Alias. La Rete degli Studenti Medi: Valditara la approvi a livello nazionale se non vuole discriminazioni a scuola

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Periodicamente diventano casi di cronaca scolastica quelli relativi alla carriera alias, laddove un docente o un dirigente si rendano protagonisti di episodi di discriminazione ai danni di ragazzi o ragazze in transizione di genere, come accaduto qualche giorno fa al liceo Cavour di Roma, caso del quale abbiamo riferito.

In proposito il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha promesso di fare le dovute verifiche, perché a scuola le discriminazioni sono inaccettabili, ha dichiarato il Ministro. Una considerazione che la Rete degli Studenti Medi prende sul serio, rilanciando la questione e alzando la posta in gioco: “Se davvero il Ministro non accetta discriminazioni nelle scuole, la risposta deve essere quella di approvare le Carriere Alias a livello nazionale, assicurando la formazione per i e le docenti e riconoscendo tutte le soggettività all’interno della scuola”.

L’alternativa non soddisfa gli studenti, dato che lasciare la questione ai singoli Consigli d’istituto significa dovere continuamente lottare per quella che è una “misura di civiltà spesso deliberatamente ignorata”.

“Solo pochissime scuole riescono a farla approvare e rispettare, è ora che il Ministero prenda una posizione netta,” ribadisce il sindacato studentesco di Tommaso Biancuzzi. “Anche per questo gli studenti e le studentesse riempiranno le strade e le piazze di tutto il paese nella giornata di mobilitazione nazionale del 18 Novembre“.

La posizione ufficiale della Lega

L’esito della proposta non appare scontato, in considerazione delle posizione ufficiale della Lega sull’argomento. Sul programma elettorale del partito di riferimento del ministro Valditara, infatti, leggiamo l’intenzione, in nome di quella che viene definita lotta alla propaganda gender, di realizzare un’attenta opera di monitoraggio su: progetti didattici, percorsi di educazione civica, corsi per docenti, documenti ministeriali sensibili, fino alla recente diffusione della “carriera alias” procedura che introduce il concetto della fluidità di genere e determina una palese forzatura giuridica.