Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Carrozza “bacchetta” gli studenti: occupare la scuola è un gesto estremo

Carrozza “bacchetta” gli studenti: occupare la scuola è un gesto estremo

CONDIVIDI
L’occupazione di una scuola è un gesto estremo, da attuare come ultima possibilità. Non può essere individuato come una prassi. A sostenerlo, da Brauxelles, al termine del consiglio Ue Educazione e giovani, è stato il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: commentando con i cronisti l’alto numero di istituti che in questi giorni hanno le lezioni sospese per volere degli studenti, il responsabile del Miur ha detto che “occupare la scuola è un atto grave e importante, lo si fa quando si ha un obiettivo. Dovrebbe essere una cosa estrema, non normalità”.
Carrozza lascia aperta la porta la dialogo, ma su un punto non transige: “se tutti gli anni, nello stesso periodo, avvengono le occupazioni, è un fenomeno che non va bene. Abbiamo appena approvato la conversione in legge di un decreto che reinveste sulla scuola, quindi casomai sarebbe il caso di capire com’è fatta la legge, le novità che porta, piuttosto che occupare”.
Il Ministro ha anche detto che in questo momento “dobbiamo anche aiutare i dirigenti scolastici ad affrontare questo tema, perché per loro è una grave responsabilità e non è assolutamente normale occupare un edificio pubblico che è della collettività. Quello dell’occupazione – ha concluso il ministro – è un fenomeno di cui parlare e discutere, viene dato per scontato e questo fa male ai nostri stessi studenti”. Ed ora si attende la loro replica: accetteranno l’invito del Ministro oppure (più probabilmente) spiegheranno che di ragioni per occupare le scuole ce ne sono davvero tante?