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Carta docente 500 euro, per acquistare serve il buono spesa: occhio al codice identificativo

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Molti docenti ci scrivono per avere ulteriori indicazioni su come creare e utilizzare il “buono spesa” acquisito dall’applicazione web cartadeldocente.istruzione.it.

A questo proposito, riteniamo utile riportare le indicazioni che il ministero dell’Istruzione ha riportato all’interno della Circolare n. 3563 del 29 novembre, firmata dal capo dipartimento Sabrina Bono, per fornire ulteriori delucidazioni ai dirigenti scolastici e permettere loro di illustrarne le modalità ai docenti di ruolo interessati.

L’applicazione web “Carta del Docente”, scrive il Miur, “funziona nel seguente modo: il docente, una volta ottenute le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e registratosi sull’applicazione web usando le stesse credenziali, è abilitato ad operare attraverso l’applicazione. Per acquistare un determinato bene/servizio, il docente deve generare un buono di spesa riferibile alla categoria del bene/servizio che intende acquistare ed avente importo pari al prezzo del bene/servizio stesso”.

È bene sapere che ogni “buono creato sarà accompagnato da un codice identificativo (QR code, codice a barre e codice alfanumerico) che il docente potrà salvare su un dispositivo o stampare per utilizzarlo online o presentarlo all’esercente”.

Una volta messo al sicuro il codice identificativo, per effettuare l’acquisto il docente non dovrà fare altro che comunicarlo “presso l’esercente o ente di formazione scelto, fisico o online, aderente all’iniziativa ‘carta del docente’”. Quest’ultimo, “validerà il buono del docente”, con un doppio fine: da un lato permettere “il decremento immediato nel ‘portafoglio’ del docente del medesimo importo del buono e dall’altro la consegna del bene o l’erogazione del servizio richiesto”.

C’è un ultimo passaggio da realizzare. “I buoni validati sono poi liquidati agli esercenti o agli enti di formazione dalla società CONSAP spa”, sottolineano dal dicastero dell’Istruzione.

 

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In generale, nella stessa Circolare, il Miur ha tenuto a ribadire che tramite l’applicazione web “Carta del Docente” è possibile “effettuare acquisti presso i soli esercenti ed enti accreditati a vendere i beni e servizi appartenenti ai seguenti ambiti: Formazione e aggiornamento – Libri e testi (anche in formato digitale) – Mostre ed Eventi culturali – Musei – Cinema – Teatro – Spettacoli dal vivo – Hardware e Software”.

Nello specifico, “tra i servizi acquistabili con la carta docente figurano, ai sensi dell’art. 1 comma 121 della legge 107/2015, attività di formazione e aggiornamento che possono essere erogati da una pluralità di soggetti a diverso titolo – università, consorzi universitari e interuniversitari, istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, enti pubblici di ricerca, nonché enti accreditati e qualificati ai sensi della Direttiva n.170/2016 – che possono registrarsi sull’applicazione web per l’ambito “Formazione e aggiornamento”.

“Tra le iniziative di formazione – si sottolinea sempre da Viale Trastevere – si annoverano, ai sensi dell’art. 1 comma 121 della legge 107/2015, oltre a quelle citate in precedenza, quelle coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.

 

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