Home Personale Caso Niscemi: sui social valutazioni senza conoscenza dei dati

Caso Niscemi: sui social valutazioni senza conoscenza dei dati

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La vicenda della scuola di Niscemi, dove il dirigente scolastico ha emanato un ordine di servizio per far recuperare le ore di lezione non svolte nei mesi di dicembre e gennaio a causa di problemi di riscaldamento dell’edificio, impone un paio di riflessioni di metodo.

Nel merito è tuttora difficile formulare valutazioni precise visto che l’atto principale di tutta la vicenda, e cioè la relazione ispettiva consegnata al dirigente il 23 giugno scorso, non è nota.
Parliamo dunque del metodo.
Solo poche ore fa hanno parlato i docenti che avevano presentato l’esposto nel marzo scorso e quindi adesso la vicenda assume contorni un po’ più precisi.
Eppure, anche in assenza di informazioni adeguate, tutti coloro che sono intervenuti si sono sentiti in diritto/dovere di dire la loro.
Il primo ad essere messo in croce è stato il dirigente scolastico con commenti decisamente sopra le righe: “Prima di essere assunti i ds dovrebbero essere sottoposti ad una visita psichiatrica”, “Il ds di Niscemi va cacciato, senza se e senza ma”, “E’ un incapace e incompetente”, “Abuso di potere”, “L’ordine di servizio è del tutto illegittimo”.
In realtà, alla luce delle ultime notizie, sembra che nel mese di marzo due docenti della scuola (uno dei due è anche RSU) avessero presentato un esposto adombrando il sospetto che la riduzione dell’orario di lezione potesse configurare un danno erariale.

A questo punto l’USR Sicilia avrebbe disposto una ispezione che si è conclusa con la relazione di cui abbiamo detto.
Tenuto conto del tenore della determina firmata dal dirigente il giorno successivo c’è da pensare che gli ispettori abbiano imposto (o suggerito, non lo sappiamo di preciso) di provvedere al recupero delle ore di servizio non prestate per evitare appunto il danno erariale.
Probabilmente, alla luce dei nuovi fatti, il giudizio complessivo sulla vicenda (e sull’operato del dirigente scolastico) potrebbe essere molto diverso rispetto a quello di due giorni addietro.
Ma purtroppo i social funzionano ormai a velocità eccessiva e non sempre, prima di scrivere un post o un commento, riflettiamo a sufficienza.
Il fatto è che, in questa circostanza, ad emettere giudizi e valutazioni sono stati uomini e donne di scuola che, per mestiere, dovrebbero insegnare ai loro alunni a riflettere bene e,  soprattutto, a vagliare accuratamente i dati prima di dare spiegazioni.
A meno di non pensare che il metodo scientifico sia un argomento buono solamente per le lezioni di scienze e di fisica ma del tutto inutile nella vita quotidiana.

 

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Poi, sulla questione della validità dell’anno scolastico ci sarebbe da approfondire, perchè la norma parla di giorni e non di ore, quindi i giorni sono stati fatti, ma non l’orario previsto per ogni disciplina. Ecco perchè sono dell’idea che il ds abbia deciso di far fare lezione in una settimana di luglio per recuperare le ore mancanti, soprattutto allo scopo – secondo me – di evitare una possibile denuncia per interruzione di pubblico servizio.

Per essere ancora più chiaro: se nel corso dell’anno si sono perse x ore (peraltro stiamo parlando di una manciata di ore, non di decine) per causa di forza maggiore, l’anno scolastico resta ugualmente valido e nessuno studente può essere penalizzato per questo. Ma se qualcuno volesse sostenere che non si tratta di causa di forza maggiore, bensi di interruzione di pubblico servizio, il ds ha assunto l’unico provvedimento concretamente possibile, visto che la relazione ispettiva gli è stata notificata il 23 giugno. 

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