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Cgil-Flc: “Stop alle sezioni primavera”

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Dopo aver sostenuto con forza la sperimentazione delle sezioni primavera adesso Cgil-Flc ha deciso di cambiare posizione e dire basta al progetto, soprattutto se riguarda sezioni annesse alle scuole dell’infanzia statale.
E’ di questi giorni un documento del sindacato di Enrico Panini che, dopo aver fatto un’ampia cronistoria di tutta la vicenda, conclude esprimendo “un giudizio negativo su come è stato avviato e gestito il nuovo servizio integrativo per i bambini di 24-36 mesi” e ribadendo che, in caso di mancata risposta alle richieste che da tempo il sindacato ha posto, “verranno messe in atto tutte le iniziative necessarie affinché non si riproponga una situazione nella quale, a fronte della crescente e sacrosanta domanda di più servizi per i bambini più piccoli, la risposta data dalle Istituzioni è stata unicamente di carattere quantitativo”.
“Tutto ciò – afferma sempre Cgil-Flc – in aperto contrasto con l’idea originale e positiva che ha promosso la sperimentazione delle cosiddette “sezioni primavera” ed in assenza delle più elementari e dovute garanzie sul versante sia dei diritti dei bambini (e delle famiglie) ad avere un servizio di qualità sia del personale a vedere riconosciuto e valorizzato il proprio lavoro sia in termini contrattuali che di specifica formazione”.
Il nodo principale della questione riguarda il modello contrattuale previsto per il personale impegnato nella sperimentazione.
A suo tempo il Ministero aveva suggerito alle scuole e agli altri enti gestori di fare ricorso a contratti di lavoro a progetto, mentre Cgil-Flc avrebbe voluto che il personale fosse equiparato ai docenti con incarico a tempo indeterminato e venisse chiamato utilizzando anche apposite graduatorie (comprese quelle valide per le supplenze nella scuola dell’infanzia).
Ma il dato meno gradito al sindacato di Panini è quasi certamente quello relativo ai gestori che di fatto hanno promosso la sperimentazione sul territorio nazionale: 2 sezioni 3 sono in mano a soggetti privati, le restanti sezioni sono equamente divise fra scuole comunali e scuole statali che, in alcune regioni, non hanno neppure partecipato alla progettazione.
Intanto Stato e Regioni stanno mettendo a punto il nuovo protocollo di intesa per il 2008/2009: il Ministero dell’Istruzione finanzierà il progetto con 19 milioni di euro, quello della Famiglia ne sborserà 10 (il totale è più o meno uguale a quello dello scorso anno, quando però c’era anche l’intervento del Ministero delle politiche sociali).
Ed è proprio questo un altro elemento di critica da parte sindacale: come è possibile – si chiede FLC – sottoscrivere già ora il nuovo accordo se il monitoraggio su come sono andate le cose quest’anno non è ancora iniziato ?
La sensazione è che, nonostante le forti perplessità di Cgil, il progetto andrà avanti, anche perché sarebbe altrimenti difficile dare risposta alle aspettative delle migliaia di famiglie che non trovano posto negli asili nido e non possono iscrivere i loro bambini nelle scuole dell’infanzia dove, a partire dal 2008, bisognerà aver compiuto i 3 anni entro il 31 gennaio 2009.

Prendiamo atto delle precisazioni del segretario nazionale di Flc Enrico Panini del 28 febbraio.

Possiamo comprendere che il titolo non sia di suo gradimento. Ci limitiamo, tuttavia, a far presente che il comunicato di Flc datato 26 febbraio era così titolato: “Sezioni primavera: la Flc contraria a riproposizioni senza precise garanzie a tutela dei diritti dei bambini e del personale!”
Il comunicato stesso così si conclude: “Confermando il nostro giudizio negativo su come è stato avviato e gestito il nuovo servizio integrativo per i bambini di 24-36, ribadiamo che per la Flc Cgil resta centrale la necessità di risposte soddisfacenti da parte dell’amministrazione alle nostre richieste, avanzate fin dai primi giorni di settembre 2007.In caso contrario metteremo in atto tutte le iniziative necessarie affinché non si riproponga una situazione nella quale, a fronte della crescente e sacrosanta domanda di più servizi per i bambini più piccoli, la risposta data dalle Istituzioni è stata unicamente di carattere quantitativo”.
(29 febbraio 2008).