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Chiusura iscrizioni scuola, i primi dati: il liceo scientifico batte il classico. Valditara: “In crescita 4+2 e liceo Made in Italy” – SCARICA TABELLE

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Come sappiamo, ieri, 10 febbraio, è scaduto il termine per presentare le iscrizioni all’anno scolastico 2025/2026. Al Tg1 di ieri sera sono stati presentati i primi dati, e ad intervenire è stato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Si conferma il liceo scientifico, con il 13,5% delle preferenze il percorso di studi che attira di più gli studenti. A seguire c’è il liceo classico, con il 5,3% di gradimento.

ALLEGATO 2

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Liceo Made in Italy e 4+2, Valditara soddisfatto

Ecco i primi dati sui nuovi percorsi: “Notevole gradimento delle famiglie per la riforma dell’istruzione tecnico professionale. Il numero delle iscrizioni è più che triplicato rispetto allo scorso anno. In crescita anche le iscrizioni al liceo del Made in Italy”, queste le parole del numero uno di Viale Trastevere.

Negli istituti tecnici sperimentali, i cosiddetti 4+2, ci sono stati 5400 iscritti, rispetto ai 1669 del 2024. Il liceo Made in Italy è cresciuto in un anno del 10%.

Alcuni dati sono stati presentati dal ministro in un comunicato ufficiale: “Importante apprezzamento da parte delle famiglie della sperimentazione relativa alla filiera tecnologico professionale” (cosiddetto 4+2). A conclusione delle iscrizioni online, sono stati registrati 5.449 iscritti al primo anno della filiera del 4+2, un risultato che segna un aumento straordinario rispetto ai 1.669 dello scorso anno. Il numero è più che triplicato e si prevede un ulteriore incremento nelle prossime ore, dato che le scuole stanno procedendo con la ricognizione delle iscrizioni cartacee. Lo scorso anno, al termine di queste operazioni, il numero era salito a 2.093”.

“Ci attendiamo un ulteriore incremento di iscrizioni alla filiera anche in occasione della formazione delle classi, in seguito alla scelta delle famiglie che potranno sempre privilegiare il 4+2 piuttosto che il percorso tradizionale quinquennale.Lo scorso anno i passaggi dal quinquennale al quadriennale sono stati 601, portando a un totale di 2.694 studenti iscritti al 4+2 all’inizio dell’anno scolastico. Pertanto, non è irrealistico pensare”, ha proseguito il ministro Valditara, “che a settembre di quest’anno il numero supererà ampiamente quota 6.000”. Se il gradimento delle famiglie è indiscutibile, altrettanto rilevante è l’apprezzamento delle scuole. Lo scorso anno, ne erano state autorizzate 180 per un totale di 225 percorsi; quest’anno sono state autorizzate 396 scuole richiedenti, con un aumento di 216 scuole rispetto all’anno precedente, per un totale di 628 percorsi attivati. “La riforma del 4+2 è, dunque, ormai una realtà consolidata che coinvolge oltre 8.000 studenti”, ha concluso il ministro.

Per quanto riguarda la distribuzione tra licei e istituti tecnici e professionali, il rapporto si conferma stabile. Gli istituti professionali rimangono al 12,7% del totale, mentre gli istituti tecnici registrano un leggero calo, passando dal 31,6% al 31,3%. I licei, invece, mostrano un piccolo aumento, passando dal 55,63% al 56%. Il liceo del Made in Italy ha visto inoltre un incremento di circa il 10% rispetto alle iscrizioni dello scorso anno. Anche il gradimento delle famiglie per la piattaforma Unica, utilizzata per le iscrizioni, è in crescita, raggiungendo il 92,5% di apprezzamento.

Percorsi 4+2, saliti da 225 a 628

Ricordiamo che la Commissione ministeriale deputata a vagliare le candidature degli istituti tecnico-professionali per la adozione del modello 4+2 per il prossimo anno scolastico ha ultimato i suoi lavori a metà gennaio: le scuole autorizzate passano da 180 dello scorso anno a 396; i percorsi salgono da 225 a 628. A dirlo è il Ministero, con un apposito comunicato.

“Un successo al di là di ogni previsione“, ha dichiarato Valditara, “con un aumento dei percorsi del 210% rispetto allo scorso anno. Le scuole autorizzate passano da 180 a 396, +120%: circa un quarto degli istituti tecnico-professionali insomma ha finora aderito alla riforma”.

“Particolarmente positivo – ha continuato il ministro – è l’interesse mostrato dal Mezzogiorno, sintomo di una forte volontà di modernizzazione e di sviluppo, in linea con gli ultimi dati su diminuzione della dispersione, diminuzione del divario Nord/Sud, crescita economica. In realtà è tutta la scuola italiana che sta cambiando in profondità, a partire proprio dalla scuola tecnico-professionale, che grazie alle innovazioni del 4+2 potrà offrire più opportunità formative ai nostri giovani, diventando volano di crescita per le nostre imprese“.