
La circolare del ministro Valditara sulla questione dei compiti a casa e delle verifiche in classe incassa commenti negativi anche da parte sindacale; dopo la presa di posizione della Uil Scuola arrivano ora i comunicati della Gilda e della Cisl Scuola.
Ironico il coordinatore nazionale Gilda Vito Carlo Castellana: “La circolare diffusa dal Ministro Valditara sulla limitazione dei compiti a casa non ci scandalizza, anzi, ci conferma solo quanto, ancora una volta, sia screditata la categoria dei docenti”.
“Ogni insegnante – prosegue Castellana – sa gestire secondo il proprio buon senso e nel rispetto dei rapporti di collegialità con gli altri colleghi, il carico di lavoro da assegnare. E’ giustissimo e lo diciamo soprattutto per tutelare la dimensione professionale del lavoro del docente”.
Ma la Gilda aggiunge anche: “Diamo in ogni caso atto al Ministro di aver rivolto la circolare sui compiti non al personale docente ma ai dirigenti scolastici, che con la didattica vera che si fa in classe, hanno poco a che fare”.
Ad ogni modo, sempre secondo Castellana, saremmo di fronte ad “una circolare che mina per l’ennesima volta un valore fondamentale, sancito dalla Costituzione, ovvero la libertà d’insegnamento, e che non conferisce fiducia al corpo docente”. “Lasciamo agli insegnanti il diritto di essere i datori di lavoro di sé stessi, lasciamoli insegnare” conclude il coordinatore nazionale.
Secondo Ivana Barbacci, segretaria generale di Cisl Scuola, “risulta del tutto inopportuna, e potenzialmente lesiva della dignità professionale del personale docente e dirigente, la decisione di fare oggetto di una circolare del Ministro situazioni e comportamenti in realtà marginali, ma che assumono in tal modo un carattere di fenomeno diffuso se non generalizzato”.
“Come si deduce anche da molti dei commenti riportati sui mezzi di informazione – aggiunge Barbacci – è evidente il rischio che siano enfatizzate questioni oggettivamente residuali, favorendo l’acuirsi di conflittualità e contenzioso nei confronti dell’operato dei docenti e delle scuole, in direzione esattamente contraria rispetto all’esigenza di incoraggiare atteggiamenti di dialogo e di condivisa assunzione di responsabilità educativa, e in chiara contraddizione con gli intenti, più volte dichiarati dallo stesso Ministro, di voler sostenere e rafforzare l’autorevolezza del personale docente e dirigente, sicuramente in grado di gestire situazioni per risolvere le quali è sufficiente l’esercizio di un minimo di buon senso”.
“Per queste ragioni – conclude la segretaria generale – Cisl Scuola considera che la modalità scelta per intervenire sulle questioni oggetto della circolare risulti del tutto impropria rispetto alle prerogative dell’autonomia scolastica, all’esercizio della libertà di insegnamento e alle decisioni proprie degli organi collegiali di cui, come noto, fanno parte anche le famiglie”.