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Conclusa la vicenda della Tarsu

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La settimana scorsa il Ministero dell’Istruzione ha rese note le somme che verranno erogate a tutti i Comuni italiani a copertura delle spese per la raccolta dei rifiuti.
Dopo anni di polemiche – sfociate in alcuni casi persino in contese giudiziarie – si chiude così finalmente una vicenda lunga e complessa che ha spesso visti di fronte scuole e Comuni, sindaci e dirigenti scolastici.
In passato, infatti, erano le scuole a dover pagare la Tarsu facendo ricorso ad appositi fondi messi a disposizione dallo Stato; ma, spesso, i fondi dello Stato erano molto inferiori alle richieste dei Comuni e proprio per questo il contenzioso si è diffuso un po’ dappertutto.
Poi, il 28 febbraio scorso, il Parlamento ha approvato una legge (la n. 31) in base alla quale, a decorrere dall’anno 2008, il Ministero dell’istruzione dovrà  corrisponda direttamente ai Comuni la somma complessiva di euro 38,734 milioni quale importo forfetario per lo svolgimento, nei confronti delle istituzioni scolastiche statali, del servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani.
Le somme spettanti a ciascun Comune variano in base al numero degli alunni: Ministero e Anci hanno si sono infatti accordati su questo criterio e a ciascun Comune verrà quindi erogato un finanziamento pari a 5,58 euro per ciascun alunno iscritto nelle scuole statali.
E così a Roma arriverà un contributo di 1milione e 717mila euro, a Napoli ne toccheranno 909mila,  a Milano 696mila, a Torino  558mila,  a Genova 347mila, a Bari 293mila, a Firenze 248mila e a Bologna 188mila; ma ci sono anche piccolissimi Comuni ai quali vanno somme pressoché simboliche, come ad esempio Ceresole Reale, nel cuore del Parco del Gran Paradiso, che, per i suoi 6 alunni risultanti nel sistema informativo del Ministero,  ha diritto esattamente a 33 euro e 52 centesimi. Meno ancora ne toccano a tre Comuni della provincia di Cuneo: 22 euro e 35 centesimi spettano infatti a Melle, Casteldelfino e Viola. Nella maggior parte dei casi le somme riconosciute dal Ministero sono ampiamente inferiori alle cartelle esattoriali emesse dai Comuni, mentre in pochi casi sono persino superiori.
Per ora, pochi o tanti che siano, gli euro sono però solamente sulla carta: gli accrediti verranno infatti effettuati nel prossimo mese di novembre.