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Concorso dirigenti scolastici, vicari delusi: solo un piccolo riconoscimento, abbiamo lavorato in… nero?

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C’è delusione tra i vicari e collaboratori dei dirigenti scolastici: il regolamento dell’atteso concorso non contiene, infatti, alcuna via preferenziale per loro.

A manifestare il proprio dissenso è l’Ancodis, l’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici che aveva manifestato le proprie istanze anche al Miur, nel corso di un incontro apposito: letto il regolamento, l’associazione si dice “molto critica su due aspetti del regolamento: non si parla e non si riconosce ufficialmente il ruolo ed il lavoro di quanti in termini di tempo e di energia si sono spesi e si spendono quotidianamente nella collaborazione con il DS, soprattutto in condizioni di reggenza, e senza i quali i DS sarebbero in gravi difficoltà nella governance delle scuole loro affidate”.

Inoltre, Ancodis punta il dito sulla “tabella A, nella sezione titoli di servizio e professionali, al punto B2 sono attribuiti 1.75 punti “Per ogni anno scolastico di servizio prestato come collaboratore del capo d’istituto, ai sensi dell’art. 7, comma  2,  lett. h) del D.lgs. n. 297/1994, come collaboratore del dirigente scolastico nominato ai sensi dell’art. 25, comma 5, del D.lgs. n. 165/2001 e per un massimo di sei anni”.

“Ci appare come l’ennesimo “schiaffo morale” per noi professionisti della scuola che non chiediamo facili scorciatoie ma giusti riconoscimenti in considerazione del fatto – lo si chieda ai nostri DS – che abbiamo acquisito competenze e professionalità che sono sotto gli occhi di tutti”.

 

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“E siamo anche penalizzati nel riconoscimento del servizio: è congruo – si chiede l’associazione – 1.75 punti per anno di collaborazione? Ed è giusto limitarne il riconoscimento a soli 6 anni? Per i collaboratori che hanno oltre i 6 anni di collaborazione quale è la ragione del mancato riconoscimento? Forse il servizio espletato oltre i 6 anni ha avuto una natura virtuale?”.

I vicari si dicono “anche penalizzati nella fase che prevede il corso di formazione. Infatti all’art. 17 si legge che è previsto lo svolgimento del corso di formazione dirigenziale e tirocinio selettivo “finalizzato all’arricchimento delle competenze professionali e culturali possedute dai candidati, in relazione alle funzioni proprie del dirigente scolastico, con particolare riguardo alle modalità di direzione della scuola alla luce delle innovazioni previste dalla legge, ai processi, all’innovazione e agli strumenti della didattica, all’organizzazione e alla gestione delle risorse umane e ai legami con il contesto e il territorio”.

“Quanto previsto nel corso di formazione è per noi “esperienza quotidiana” sul campo, nel confronto quotidiano con i nostri DS, con i DSGA, con i colleghi, con le famiglie, con gli alunni. Per quale ragione tutto questo non è stato formalmente riconosciuto a quanti supereranno le precedenti fasi?”.

“Riteniamo inaccettabile questo mancato riconoscimento”. E ancora: “Per queste ragioni, affermiamo che il Decreto MIUR 138/2017 abbia manifesti caratteri di discriminazione nei confronti dei Collaboratori non riconoscendone il ruolo, il lavoro espletato a servizio delle i.s., le competenze faticosamente acquisite sul campo, il tempo dedicato alla governance”, conclude Ancodis.

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