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Concorso docenti 2016, dove sono le cattedre per i vincitori?

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Sembra un paradosso, ma in realtà non lo è: non ci sono le cattedre per i docenti che hanno vinto il concorso docenti 2016 per la scuola dell’infanzia e primaria.

A settembre, infatti, come anticipa Repubblica.it, appena un vincitore su dieci potrà coronare il sogno del posto fisso. Tutti gli altri dovranno aspettare anni, con uno spauracchio non da poco: tra 26 mesi le graduatorie non saranno più valide.

Le lungaggini e le polemiche non sono mancate in quest’ultimo anno in merito a questo concorso: escalation di bocciati, prove suppletive per non abilitati impossibilitati a farlo, e le correzioni degli elaborati che hanno avuto scadenze regionali diverse. Per cui, dopo aver sforato di un anno, solo una piccola parte dei vincitori riuscirà a sedersi in cattedra sin dal 1° settembre, gli altri dovranno aspettare.

Per quanto riguarda i primi, stando ai dati comunicati dal Miur dopo i trasferimenti, si legge ancora su Repubblica.it, il contingente di cattedre disponibile per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2017/2018 è largamente insufficiente: tanto più che dovrà essere diviso a metà tra i precari delle Gae (graduatorie a esaurimento) e i vincitori di concorso.

Bisogna tuttavia considerare, che per quanto riguarda la scuola primaria il concorso aveva previsto in tutta Italia 17.299 cattedre da spalmare nel triennio di validità delle graduatorie: 5.766 all’anno.
Con le mancate immissioni in ruolo dello scorso anno, i vincitori dovrebbero essere assegnati alle cattedre in ruolo fra questa estate e la prossima, arrivando a circa 8.649 cattedre. Se non fosse però per un particolare determinante: dopo le operazioni di mobilità e i pensionamenti, le cattedre vacanti sono appena 3.524 per i cosiddetti “posti comuni”. Ma non basta: di queste cattedre, la metà sarà riservato ai precari, lasciando per i vincitori di concorso appena 1.762 posti, secondo la ricostruzione di Repubblica.it.

Ironia della sorte, il boom di bocciati agli esami del concorsone ha mitigato il problema: nel Lazio, ad esempio, le cattedre in palio (sulla carta) sono 1.378, i vincitori di concorso “solo” 935, a i posti realmente messi a disposizione dal Miur sono 333 in totale, di cui 167,5 riservati ai vincitori del concorso 2016.

Di questo passo, anche se le dinamiche cambiano di regione in regione, per smaltire tutti gli aventi diritto alla scuola elementare, servirebbero tra i 5 e i 6 anni, mentre per la scuola dell’infanzia, addirittura un decennio circa.

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