Home I lettori ci scrivono Concorso Ds, quel linguaggio da troll è adeguato?

Concorso Ds, quel linguaggio da troll è adeguato?

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Da una parte c’era il mondo brillante della caccia,della tattica, dei giochi feroci; dall’altra il mondo del senso comune con le sue aspirazioni e le sue delusioni.

                                                  Da Il Signore delle mosche, William Golding

 

Non è un caso che io abbia pensato a Ralph e a Jack in questi ultimi mesi, in un momento in cui il concorso di reclutamento dei dirigenti scolastici è diventato altro da sé:  un “non luogo” privo di controllo e privo di regole.

Dal 27 marzo, appena pubblicata la lista di chi aveva passato la selezione, il dibattito tra i candidati ha assunto toni  accesi: i docenti non si sono limitati a partecipare in modo passivo alla selezione ma si son resi testimoni delle potenzialità e delle criticità di un sistema  che avrebbe potuto garantire la trasparenza della PA.

Nel corso del tempo il confronto è divenuto uno scontro aperto e agito su diversi fronti:

  • la pagina FB dedicata al concorso;
  • il forum di Mininterno;
  • i gruppi FB e telegram organizzati dalle diverse “fazioni” (promossi, bocciati, sessantini, ricorrenti 2011);
  • i giornali che si rivolgono al mondo della Scuola;
  • i quotidiani locali;
  • le testate nazionali;
  • Il TAR e la Magistratura.

Adesso, nel momento in cui si giocano le ultime battute del concorso, ci si trova a osservare come, a seconda del mezzo di comunicazione utilizzato, il linguaggio dei candidati cambi radicalmente: si passa da colte epistole diplomatiche inviate ai giornali a sfide pari agli antichi duelli, ma comunque eleganti, sull’ormai nota pagina FB .

Vi è poi un luogo che evidenzia le zone d’ombra dei concorrenti, un luogo in cui il logos diviene istinto puro e il candidato si trova trascinato in una situazione che lo trasforma completamente, come è capitato a Jack.

Però della  deriva violenta, intollerabile, hooliganista del forum di Mininterno nessuno dice nulla.

In questo forum si è più vicini alla lingua della suburra che a quella dell’agorà; legittimati e protetti dall’utilizzo di nickname, i candidati regalano l’immagine di una classe dirigente disposta a tutto pur di conservare quanto ottenuto e gli educatori di ieri diventano gli aguzzini di domani.

C’è chi scherza, chi civetta, chi minaccia e lo spettacolo è squallido, desolante, cupo.

Leggendo determinati commenti ci si chiede se vengano davvero scritti dagli alleati di ieri o se, come spero, alcuni nickname nascondano dei troll messi lì per deviare la discussione dall’unico punto importante: C’è stata trasparenza o no?

Se si tratta di troll, lo scopo della loro intromissione è chiaro: i comitati che si sono formati spaventano ergo bisogna distruggerli prima che infettino il Sistema.

Se invece quei nickname nascondessero davvero alcuni dei futuri DS?

Le provocazioni partono sempre dal gruppo dei promossi, da coloro che dovrebbero sentirsi al sicuro perché sono riusciti a diventare dirigenti dopo anni di studio, da coloro che a settembre dirigeranno le  scuole.

Persone arrivate che mostrano la propria parte ombra.

Che senso ha? Ebbene? Ha senso.

Si potrebbe essere scatenata una sorta di “sindrome da curva” anche se questo stupisce in persone istruite che dovrebbero attingere a registri e protocolli diversi.

La spiegazione su questo incomprensibile comportamento proviene dagli studi sull’ hooliganismo dell’Università di Oxford.

Il comportamento dei membri di Mininterno infatti ricorda quello dei tifosi brasiliani analizzati dalla

psicologa Martha Newson; la studiosa ha condotto una ricerca  sul comportamento degli hooligans e afferma che la violenza scatenata dai tifosi di calcio non sarebbe alimentata da un disadattamento, come indicato da numerose ricerche sul tema, ma dai fortissimi legami sociali che si instaurano in questi gruppi. A spingerla, ad esempio, è il desiderio di protezione dei membri da ciò che loro considerano i ‘nemici’, che in base alle circostanze possono essere altri gruppi di tifosi e talvolta le forze dell’ordine. Si tratta dell’eredità di un comportamento tribale le cui origini evolutive risalgono ai primordi della nostra specie, quando si formavano gruppi di combattimento per migliorare l’accesso a risorse come cibo, territorio.

 

Che il fenomeno però coinvolga il nuovo gruppo dirigente della Scuola è inquietante.

Eppure è così: in branco, i nuovi dirigenti (o gli ipotetici troll) umiliano e minacciano i vinti, lo dimostrano alcuni dei commenti che ho selezionato: “Nell’Arcipelago dei malmostosi, nei giorni di calma piatta e di pensieri tinti, guardando con gli occhi pieni di rabbia si può scorgere, ma solo per un breve momento, l’isola dei bocciati. L’isola, per quel che raccontano navigatori dell’altro secolo, è abitata da marinai che per non aver saputo navigare i mari più perigliosi sono stati confinati su un tavolato ricoperto di mandati legali.

Se in questo caso l’utente è ironico e creativo, in altri post ci si trova di fronte ad atteggiamenti  puerili: “C’è la bocciatona, simpatica come un pesce puzzolente in frigo che continua a discettare su vari gruppi...”

Sadici: “Se mi capita sotto tiro qualche ricorrente lo faccio ammattire con le mie armi e poi lo lascio a bocca asciutta. Bellissimo “ .

E ancora:“ Il concorso è finito e con voi miserabili sconfitti mi sono divertito abbastanza.
Magari ci risentiamo di tanto in tanto, quando ci sarà occasione di infierire ulteriormente”.

In altri punti si trovano atteggiamenti narcisistici che ricordano Mirandolina:

Se voglio posso fare morire di crepacuore tutti i ricorrenti maschi. Se chiedo loro di andare al TAR e dire che è tutta una buffonata lo fanno. Quanti colleghi striscianti”.

A tratti emerge una violenza verbale che lascia allibiti:

“Io vedo solo coglioni che di nazista e fascista non hanno neanche i lacci delle scarpe, ma che rischiano di far danni lo stesso (vedi la nutrita subcategoria di coglioni detta ricorrenti)”.

“Aspettate settembre e vedrete.
Giuro su Dio che le vostre sofferenze sono appena cominciate”.

Si tratta di personaggi folcloristici o di DS selezionati attraverso un concorso pubblico? Le commissioni sicuramente sanno cosa avviene nella giungla del web.

L’ultimo commento che cito, quello che intimorisce maggiormente in quanto logico, sintatticamente corretto e analitico è questo:

Per il bene dei nostri alunni, a settembre, i ricorrenti dovranno essere allontanati da ogni incarico di rilievo e il loro agire nelle classi andrà tenuto sotto stretta sorveglianza.

Ci si chiede che fine abbiano fatto Cocozza, la leadership ,la governance nelle organizzazioni complesse e Maslow.

Eppure li abbiamo studiati per mesi!

Di fronte al carosello di questi post, noi bocciati  chiediamo ad ANP, al Ministro Bussetti e al Presidente Mattarella di esprimersi contro tali atteggiamenti e di valutare se sia il caso di affidare un incarico così delicato a persone così “bulle” e quindi così fragili,

Di fronte a oltraggi e vessazioni simili noi non possiamo più tacere: abbiamo perso un concorso, è nostro diritto ricorrere ed è loro dovere rispettarci.

Noi ricorrenti esercitiamo un nostro diritto, non compiamo un atto di prepotenza gratuita, ma questo, chissà perché, non viene accettato.

 

Alessandra Giordano –  Comitato Trasparenza è partecipazione