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Concorso ds: ricorsi e controricorsi ad opponendum contro se stessi

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Dopo la prova preselettiva del 12 ottobre 2011, cominciò da parte dei docenti esclusi dalle prove orali, una sequenza di ricorsi basati sulle presunte irregolarità dei relativi test a risposta multipla. Coloro che invece superarono tale prova, organizzandosi attraverso la rete web e  con l’aiuto e il supporto legale dell’Anp (Associazione nazionale presidi), presentarono un controricorso ad opponendum, per tutelare la regolare continuazione delle procedure concorsuali. 
Oggi dopo quasi sei mesi da quei primi ricorsi ad opponendum, la storia si ripete tale e quale. Infatti,  l’Anp rivolge un appello a non abbassare la guardia a tutti coloro che hanno superato con successo le prove scritte del concorso per dirigenti scolastici. Inoltre, la stessa associazione suggerisce a coloro che non si sono ancora costituiti con interventi ad opponendum a salvaguardia della prosecuzione e della regolare conclusione della procedura concorsuale, di aderire in tempi brevi. In questo modo l’Anp potrà dare mandato ai propri  legali, che sino ad oggi hanno difeso con successo il concorso in tutte le sedi giudiziarie, di rappresentarli nelle cause promosse dai ricorrenti (esclusi dalle prove orali).
 In certi casi si arriverà al paradosso di alcuni aspiranti Ds che, difesi nel mese di novembre 2011 dall’Anp, erano riusciti a proseguire il concorso dalla preselettiva agli scritti, ed oggi diventati a loro volta ricorrenti per la non ammissione agli orali, dovranno subire come controparte  proprio  l’Anp, non più soggetto alleato.