Home Attualità Continuità sui posti di sostegno: per ora non se ne parla

Continuità sui posti di sostegno: per ora non se ne parla

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Le disposizioni contenute nel decreto legislativo 66/2017 in materia di proroga dei contratti a tempo determinato dei docenti di sostegno non entreranno in vigore, almeno per il momento.

Il decreto legislativo 66/2017

E’ quanto trapela da Viale Trastevere e che trova conferma dall’andamento dei tavolo costituitosi presso l’Osservatorio sulla disabilità.
L’articolo 14 del decreto in questione consente che il dirigente scolastico, su richiesta della famiglia e dell’insegnante interessato, possa confermare gli incarichi a tempo determinato allo scopo di garantire la continuità didattica per gli alunni disabili.
La norma, accolta con favore e interesse dalle associazioni delle famiglie, non trova però d’accordo sindacati e associazioni professionali con motivazioni diverse.
E anche il Consiglio superiore della pubblica istruzione aveva a suo tempo espresso un parere negativo.

Le critiche di sindacati e associazioni

Le criticità maggiori sarebbe due: i sindacati insistono molto sul fatto che una procedura di questo genere assomiglia molto alla “chiamata diretta” e attribuisce un potere eccessivo ai dirigenti scolastici; le nomine, dicono i sindacati, devono essere fatte soltanto sulla base delle graduatorie, ogni altra scorciatoia non farebbe altro che creare contenzioso e possibili arbitrii.
La seconda questione è di natura più pedagogica e viene sollevata soprattutto da alcune associazioni professionali: se vogliamo garantire davvero la continuità allora dobbiamo estendere la norma anche ai docenti di classe, dal momento che il progetto di inclusione riguarda non solo l’insegnante di sostegno ma l’intero team docente.
Viste le svariate prese di posizione è molto probabile che, almeno per ora, il Ministero decida di soprassedere: d’altronde rimandare la decisione su questo punto non ha nessun costo e da quanto si è avuto modo di vedere fin qui sembra proprio che il Ministro abbia intenzione di assecondare i sindacati su tutto quello che non prevede impegni di spesa.