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Contrattazione integrativa: la Camera approva il decreto governativo

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La lunga e complessa vicenda delle modifiche introdotte dal “decreto Brunetta” in materia di contrattazione integrativa si sta per concludere.
Proprio nella giornata del 13 aprile le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera hanno dato via libera ad un decreto di interpretazione autentica messo a punto dal Governo proprio con lo scopo di mettere la parola fine al ricco contenzioso che si è sviluppato negli ultimi mesi soprattutto nel comparto scuola.
Della questione ci siamo occupati più volte e dovrebbe essere nota; in estrema sintesi si tratta di questo: il “decreto Brunetta” sottrae alla contrattazione integrativa la materia che concerne l’organizzazione degli uffici e la rimette alla autonoma valutazione del dirigente preposto. Non solo, ma il decreto precisava anche che i contratti in vigore al momento dell’entrata in vigore del decreto stesso (novembre 2009) avrebbero dovuto essere rivisti; in ogni caso le clausole non compatibili con le nuove norme avrebbero dovuto perdere ogni efficacia a partire dal 1° gennaio 2011.
I sindacati del comparto scuola hanno contrastato fin da subito la novità che, evidentemente, riduce gli spazi negoziali soprattutto a livello di contrattazione di istituto. Soprattutto nel corso del 2011la questione è finita spesso davanti ai Giudici del Lavoro che peraltro si sono pronunciati quasi sempre a favore della tesi dell’immediata applicazione delle norme del decreto 150.
Adesso, però, non ci sarà più bisogno di andare in Tribunale perché il decreto legislativo messo a punto dal Governo chiarisce una volta per tutte che “l’articolo 65, commi 1,2 e 4 del decreto legislativo n. 150 si interpreta nel senso che l’adeguamento dei contratti collettivi integrativi è necessario solo per i contratti vigenti alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo, mentre ai contratti sottoscritti successivamente si applicano immediatamente le disposizioni introdotte dal medesimo decreto”
Nelle prossime settimane il Governo dovrà approvare il testo definitivo del provvedimento che, a quel punto, potrà entrare in vigore. E’ molto probabile che per la fine di agosto tutta la procedura si sarà conclusa.