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Contratto Governo M5S-Lega, Fedeli: la Scuola non è centrale, non si riconosce dove è arrivato il Paese

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La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli teme per i contenuti del contratto di Governo Movimento 5 Stella – Lega Nord, soprattutto per le sorti dell’istruzione pubblica:  interpellata a margine della presentazione della Settimana della Legalità, la titolare uscente del Miur dice di essere “seriamente preoccupata per l’Italia: non è mia abitudine attaccare”, però “mi preoccupa che la visione del Paese non aiuterà a consolidare gli elementi di crescita che sono ancora pochi ma ci sono, nè l’unità tra nord e sud”.

L’istruzione in secondo piano

La parte della Scuola non è centrale; le modalità con cui si fanno i capitoli di questo contratto impoveriscono l’Italia, la fanno arretrare rispetto ad alcuni percorsi”.

Secondo la Fedeli, “chi vince dovrebbe riconoscere dove è arrivato il Paese: noi vogliamo essere dentro l’Europa, quella è la sede per affrontare i problemi che ancora abbiamo. Io avverto una non lettura effettiva dei bisogni che le persone hanno”.

La Buona Scuola non viene citata: mi preoccupa la visione generale

Nessun riferimento viene fatto dalla Fedeli alla Buona Scuola, però è chiaro che l’intento di M5S e Lega di cancellarne o modificarne diverse parti (chiamata diretta, alternanza scuola-lavoro, ecc.) non è un’operazione gradita.

La critica al programma di governo della democratica, confermata senatrice in seno al Pd, è a trecentosessanta gradi: “mi preoccupa la visione generale. Sono legittime le diverse opinioni ma l’idea sull’Italia non corrisponde ai bisogni che l’Italia ha”, conclude Fedeli.