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Contratto scuola: il Governo offre 93 euro

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Sul contratto dei dipendenti pubblici è iniziato il conto alla rovescia: dopo l’annuncio fatto al termine del Consiglio dei Ministri di venerdì 6 maggio, adesso si è in attesa della convocazione di un incontro ufficiale con i sindacati.

Nella giornata di venerdì la convocazione era data per imminente, lo stesso ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini aveva parlato di lunedì o martedì al massimo.

In realtà nella giornata di lunedì si sono succedute notizie e dichiarazioni, ma su un possibile incontro Governo-sindacati non è emerso nulla, anche se non si esclude che già nelle prime ore della giornata il ministro Baccini abbia incontrato in modo informale i segretari generali delle tre segreterie confederali.

La vera novità riguarda l’entità delle risorse messe a disposizione dal Governo: dai 95 euro considerati insuperabili solo fino a venerdì pomeriggio, si è arrivati a 99 euro; la cifra è ovviamente il risultato di una media ponderata fra gli aumenti previsti per i diversi comparti.

Per quanto riguarda la scuola si parla adesso di 93 euro, cifra ben lontana dalle richieste dei sindacati che puntano ad aumenti non inferiori all’ 8%, percentuale che, tradotta in valori assoluti, significherebbe un aumento medio mensile di 100 euro per un collaboratore scolastico e di 150 per un docente.

In effetti le richieste sindacali sembrano un po’ irrealistiche soprattutto se si tiene conto che, come sottolinea il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco, "nel settore privato i contratti sono biennali e hanno chiuso tutti sotto i 100 euro". "Troverei complicato – aggiunge ancora Siniscalco – spiegare agli italiani che li tassiamo per chiudere a 110 euro il contratto dei pubblici dipendenti che non sono per altro il top della produttivita”’.
Intanto sull’atteso incontro Governo-sindacati si segnala anche una dichiarazione del segretario nazionale di Cgil-FLC secondo cui sarebbe gravissimo se all’incontro non fosse presente anche il ministro Letizia Moratti.