Home Attualità Contratto scuola: la trattativa riprende il 28 giugno; i sindacati: “La mobilitazione...

Contratto scuola: la trattativa riprende il 28 giugno; i sindacati: “La mobilitazione continua anche in questo periodo”

CONDIVIDI

Come abbiamo più volte scritto la trattativa per la firma del CCNL del comparto scuola andrà per le lunghe: è di queste ore la notizia, diffusa anche dalle stesse organizzazioni sindacali, della data del prossimo incontro presso la sede dell’Aran.
All’indomani della seduta del 7 giugno si era parlato di una nuova riunione a breve, entro una decina di giorni al massimo, adesso si sa che ci si rivedrà all’Aran il 28 giugno.
Questo significa che, nella migliore delle ipotesi, andando avanti a questo ritmo, ci potranno essere ancora 2 o 3 incontri prima della pausa estiva.
Ed è del tutto evidente che – se i tempi saranno questi – molto difficilmente si riuscirà a firmare il contratto nel mese di settembre. E’ molto più probabile che tutto si concluda in prossimità della fine dell’anno solare in concomitanza con l’approvazione della legge di bilancio 2023.
Per il momento sembra quindi risultare del tutto minoritaria la posizione dell’Anief che vorrebbe chiudere la vicenda al più presto in modo da distribuire le poche risorse disponibili facendo però anche arrivare a tutti gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2019 ad oggi.

Ed è di queste ore un comunicato unitario sulla questione delle assegnazioni provvisorie in cui però i sindacati fanno un richiamo anche al CCNL:
“Il mondo della scuola è, tra l’altro, interessato da una iniziativa di mobilitazione generale per rivendicare:
– il rinnovo del contratto nazionale con nuove risorse ed investimenti adeguati
– lo stralcio della parte sulla formazione in servizio e con sostanziali modifiche sulle disposizioni relative al reclutamento iniziale del DL 36″.
“La mobilitazione sfociata, con una consistente adesione, nello sciopero del 30 maggio 2022 –
aggiungono ancora i sindacati del comparto – continuerà anche in questo periodo con ulteriori manifestazioni e richieste rivolte al Governo e al Ministero”.
Non è ben chiaro a cosa si riferiscano le organizzazioni sindacali quando parlano di “ulteriori manifestazioni”, e quindi non ci resta che aspettare gli eventi.