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Contro l’obesità si propone l’ora della sana alimentazione

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Ancora dati e statistiche allarmanti sul fronte dell’obesità infantile: stavolta giungono dal congresso Internazinale sull’Obesità durante il quale è stato detto chiaramente che i ragazzi delle nuove generazioni potrebbero avere una vita più breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall’obesità e dal soprappeso. Malgrado la dieta mediterranea, invidiataci da tutto il mondo, l’obesità in Italia riguarda il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni: un dato davvero preoccupante perché rappresenta il valore più alto tra i paesi europei. La stessa Coldiretti ha messo più volte in guardia i genitori sugli effetti collaterali che merendine, caramelle e bibite, largamente consumate dai bambini sia a casa che a scuola, poiché è ormai dimostrato che un’alta percentuale di coloranti e conservanti.
In questa occasione è però il Codici – Centro per i Diritti del Cittadino – a fare un appello su questo tema rivolgendosi direttamente al Ministero della pubblica istruzione: l’obiettivo è inserire, già dalle scuole materne, un’ora settimanale dedicata alla cultura della sana e corretta alimentazione. Solo così si potranno “diminuire i rischi di salute legati al consumo in eccesso di merendine – spiega il segretario nazionale del Codici, Ivano Giacomelli – contribuendo alla crescita di cittadini più consapevoli nelle scelte alimentari”. Sarebbe allora “opportuno che le scuole assicurassero la disponibilità di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione, in grado di garantire un adeguato apporto idrico utile a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità”. Per questi motivi il Codici “è fortemente convinta della positività della decisione di fermare la vendita delle merendine e dei dolci nei distributori automatici presenti negli istituti scolastici”.
Al bando quindi tutti i messaggi che favoriscono l’assunzione di alimenti sbagliati, a di iniziare dalla comunicazione pubblicitaria. “Ciò che non è tollerabile – dichiara Valentina Coppola, Responsabile Codici Agroalimentare – è che le pubblicità di merendine e bibite, ideate per captare l’attenzione di genitori e bambini, continuino ad affermare quanto questi alimenti siano salutari e adatti ad una corretta alimentazione. Il tutto condito da visioni di scenari campestri come a sottolineare la genuinità di tali prodotti che, invece, sappiamo contenere coloranti,conservanti ed esaltatori di sapidità. Non vogliamo demonizzare le merendine – continua il rappresentante dell’Associazione di cittadini impegnata ad affermare, promuovere e tutelare i diritti dei cittadini con particolare riferimento alle persone più indifese ed emarginate – ma deve essere ben chiaro che si tratta di alimenti da consumare sporadicamente e non sui quali basare lo stile alimentare dei nostri figli”.