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Copiare ai tempi di internet? Un gioco da studenti, praticato pure alla maturità

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Copiare ai tempi di internet? Molto più agevole che in passato. Ad ammetterlo sono stati la maggior parte dei 600 candidati alla maturità contattati dal centro studi Swg ed il portale studenti.it, dopo che nella mattinata, in occasione della seconda prova della maturità, i siti on line ed i social network studenteschi si erano riempiti di indiscrezioni (quasi sempre esatte), indicazioni, consigli, soluzioni e soprattutto delle fotografie relative alle le tracce proposte dalle oltre 12.000 commissioni sparse per l’Italia.
Dal sondaggio è emerso che “il 32% dichiara di aver copiato tutto (l’1% in più dell’anno scorso), il 10% ha copiato abbastanza (l’8% in meno dell’anno scorso), il 13% ha copiato un po’ (stesso dato dell’anno scorso) mentre un 16% ci ha provato senza riuscirci (il 4% in più dell’anno scorso). Solo il 27% – ha sottolinea la redazione del sito studentesco – ha dichiarato di non aver avuto bisogno di copiare perché era preparato su tutto mentre nel 2010 questo dato è stato del 23%”.
Certo, si tratta di cifre altisonanti. Sicuramente da verificare. Ancora di più perché i risultati del sondaggio sono stati in parte ridimensionati da quelli prodotti da un altro portale simbolo della maturità, Skuola.net: in questo caso la redazione ha intervistato 745 maturandi che nel corso della mattina aveva svolto la seconda prova scritta: ebbene, in questo caso “il 90% dei maturandi non avrebbe copiato, ma il 4% avrebbe copiato usando internet”. Si tratta di numeri decisamente inferiori ai primi. Però non può essere un fatto trascurabile quello relativo ai 20mila candidati che si siano affidati alle nuove tecnologie, in particolare ai telefonini di ultima generazione, gli ‘smartphone’ dotati di fotocamera e connessi ad internet, per risolvere la prova di settore dell’esame di Stato.
Il caso meriterebbe approfondimenti, se non altro per evitare che il prossimo anno si ripropongano episodi di questo genere. Invece dal Miur si preferisce glissare: il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ringrazia il personale impegnato nella sorveglianza, non fa accenno a quanto accaduto su internet in corrispondenza delle prove (basta dire che per i candidati del liceo Classico già un paio di minuti prima dell’apertura delle buste già circolava la versione di Seneca esatta, ‘Lettera a Lucilio, lettera 74: Il vero bene è la virtù’). Il responsabile del Miur sostiene quindi, a scanso di equivoci, che “la seconda prova degli esami di Stato si è svolta in modo ordinato e corretto, senza alcun inconveniente”.
Chi ha ragione? Forse tutti e due. Ma sicuramente ai ‘punti’ prevarrebbe la spontaneità degli studenti. Che non hanno avuto problemi ad ammettere di aver carpito qualche informazione dal web. Peccato che le regole non lo prevedano.