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Coronavirus, Fioramonti: no uomini con pieni poteri, sì al Reddito di Transizione, la globalizzazione ha perso

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Oggi “non servono uomini soli al comando o pieni poteri”: dopo l’on. Flora Frate, anche l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti utilizza quelle parole. Il riferimento dei due ex “grillini”, oggi confluiti nel Gruppo Misto, è a chi governa l’istruzione e sta cercando di andare oltre le proprie prerogative e decidere senza il rispetto delle regole democratiche.

Fioramonti, su Formiche.net, non parla però solo della scuola e del decreto se esami e fine anno  che il CdM si appresta ad approvare, probabilmente lunedì 6 aprile: il deputato romano fa un discorso più ampio.

Sarebbe letale che il virus uccidesse il clima

Perché, sostiene Fioramonti, oggi più che mai “bisogna riprendere a investire in sanità, scuola, università e ricerca, settori da sempre trascurati, quali linfa vitale di una nazione. E sarebbe letale permettere al virus di uccidere anche il clima, favorendo politiche espansive che tornino a considerare la sostenibilità ambientale un tema secondario, negando ancora una volta ciò che ci dice la scienza”.

“Stiamo vivendo un momento drammatico, il peggiore dalla fine della Seconda guerra mondiale. La pandemia cambia tutto e, con essa, cambiamo anche noi. Il primo grande sconfitto di questa crisi è la globalizzazione della produzione e dei consumi. Non solo perché sempre meno sostenibile, ma anche perché fragile ed inaffidabile”.

Senza sanità pubblica e scuole moderne non c’è resilienza

“Senza sanità pubblica, – prosegue – senza risorse ambientali, senza produzione locale, senza ricerca innovativa, senza scuole moderne, senza comunità umane affiatate non c’è alcuna resilienza”.

“Serve un nuovo Patto di Sostenibilità e Benessere. Il virus colpisce in maniera indiscriminata, mentre la crisi economica e sociale è selettiva, perché colpisce e colpirà con maggiore durezza i settori più fragili e le persone con minori tutele”.

Il Reddito di Transizione misura universalistica

Ecco perchè Fioramonti ritiene “fondamentale” avviare “un Reddito di Transizione: una misura universalistica come garanzia di sostentamento in questa fase transitoria verso nuovi modelli produttivi sostenibili”, conclude l’ex ministro dell’Istruzione.