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Cosa si festeggia il 25 aprile? Molti studenti non ne hanno idea: “So che sto a casa e sono felice. Ai prof non interessa tanto”

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Cosa si festeggia il 25 aprile? Molti studenti non lo sanno, e a loro basta sapere di non dover andare a scuola e poter fare una scampagnata, altro che riflessioni sulla Liberazione, sulla sconfitta del nazifascismo. A fornire uno spaccato di ciò è stato il programma di ReteQuattro “È sempre Cartabianca“.

Una inviata del programma ha chiesto a molti giovani incontrati per strada cosa sapessero del 25 aprile. Le risposte sono disarmanti. Un ragazzo, che non sapeva rispondere, ha detto: “Purtroppo col tempo le cose passano e si dimenticano”.

Le risposte disarmanti

Una sedicenne ha risposto: “Non so cosa sia. Liberazione da qualcosa? Da qualcuno?”. “Liberazione dagli ebrei? Dalla Repubblica? Ma chi si ricorda”. Dei quindicenni hanno risposto: “La festa della Repubblica? Nessuno la prende seriamente, non frega tanto ai professori se non ad alcuni di sinistra”. “Non ne ho la minima idea. So che sto a casa e sono felice così”. “Ormai ci sentiamo così lontani da questa festa e non ne sentiamo il bisogno”. “Siamo all’ultimo anno di liceo e non si prende seriamente la cosa”. “A me piace Hitler, mi piace Mussolini”, queste alcune delle risposte ottenute dalla giornalista.

La lezione di Educazione Civica sul 25 aprile

Per celebrare ed attualizzare la festa nazionale del 25 aprile 2025 che l’ultima lezione di educazione civica in diretta della Tecnica della Scuola è stata dedicata alla liberazione, alla fine della seconda guerra mondiale e alla nascita della Repubblica democratica dentro il nuovo contesto internazionale segnato dalla nascita dell’Onu.

In tempi come quelli odierni, in cui torna prepotente la logica della politica del più forte e della forza e della guerra come modalità di gestione dei contrasti e dei conflitti anche internazionali, riflettere sulla fine della seconda guerra mondiale e sulla liberazione dal nazifascismo è un compito di cittadinanza democratica. Fare memoria significa – per le scuole e per gli studenti – dar corso all’intuizione che è alla base della nascita dell’Unesco (siccome le guerre nascono  nella testa degli uomini  è nella testa degli uomini che deve iniziare l’educazione alla pace) e indirizzare le proprie esistenze lungo i sentieri delle competenze civiche delineate proprio nella legge sull’educazione civica (92/2019).

La democrazie, come insegna il presidente della Repubblica Mattarella, hanno bisogno del costante e quotidiano impegno di tutti i cittadini nel dar corso a stili di vita, di relazioni, di gestione delle istituzioni e del potere secondo le linee tracciate dalla Costituzione.