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Cresce il fronte del no contro il ddl scuola

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Pare che il Governo Renzi sia riuscito in un’operazione incredibile, quella di unire il sindacato contro il ddl denominato dallo stesso Governo della Buona Scuola. Cresce in modo esponenziale il fronte del no contro quella che viene definita una pessima riforma della scuola.
Rino Di Meglio coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti lo definisce lapidariamente “mostro giuridico”, incassando l’approvazione di oltre il 96 % della categoria degli insegnanti. Mimmo Pantaleo della Flc Cgil denuncia la deriva di autoritarismo di Renzi, che con questo ddl vuole trasformare i dirigenti scolastici in padroni e le scuole in caserme.
Francesco Scrima della Cisl Scuola chiede alla Giannini di suonare la sveglia a Renzi, facendo in modo di ascoltare le proposte che vengono dal sindacato per cambiare radicalmente il ddl nel percorso Parlamentare.
Massimo Di Menna della Uil Scuola dice che bisogna evitare d’irreggimentare tutto e come prima cosa servono stabilizzazioni per i precari e rinnovo contrattuale, mentre il ddl scuola va nella direzione opposta.
L’Anief di Marcello Pacifico presenta la sua controriforma al ddl scuola in cui si punta sul rafforzamento della governance collegiale e sulle RSU e si boccia senza se e senza ma la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. L’unità sindacale contro la cosiddetta, da Renzi, Giannini e Faraone, Buona Scuola è  forte e coesa e non favorisce il suo iter Parlamentare in tempi brevissimi, come auspicato dal Governo.
Il fronte del no è ampio, ampissimo e non viene soltanto dai sindacati, ma anche dalla politica. Il M5S si dice contrario al ddl scuola in quanto foriero di corruzione e clientelismo. Forza Italia boccia il ddl scuola nella parte delle assunzioni in ruolo ope legis di oltre 100 mila precari delle GAE. Infatti l’On. Elena Centemero sostiene che anche gli idonei al concorso hanno diritto al 50% dei posti messi in ruolo.
Una parte consistente del Partito Democratico, si dice, almeno a parole, contrario alla discrezionalità lasciata all’arbitrio dei dirigenti scolastici nel nominare direttamente i docenti da albi professionali territoriali. Il leader di Sel Niki Vendola, come anche Maurizio Landini della Fiom, dicono una cosa molto precisa: “Sulla Buona Scuola Renzi ha fatto peggio di Berlusconi e Gelmini”.
Tutto questo accade mentre i sondaggi dicono che il PD è in fase calante, quasi si fosse ormai esaurita la luna di miele con i potenziali elettori. Una cosa è certa che con questa legge sulla scuola, definita un “mostro giuridico”, gli insegnanti sono alla ricerca di altre referenze politiche, perché il PD ha tradito il suo mandato politico facendo oltraggio su tutti gli insegnanti.