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Crescono i bocciati alle medie: in un istituto sardo respinti il 25% di alunni

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Altro che escamotage del “sei rosso” o la promozione salvata per i capelli grazie al solito voto di Consiglio: in base alle prime notizie che arrivano dagli esiti degli scrutini conclusivi riguardanti la scuola secondaria di primo grado risulterebbe, piuttosto, che a seguito delle nuove disposizioni ministeriali le bocciature tra gli studenti siano almeno triplicate. Passando da circa il 2-3% di respinti dello scorso anno a cifre vicine al 10%. Con punte di alunni fermati che addirittura toccano il 25%.
Come è accaduto alla scuola media “Farini” di Bologna, dove il 16% degli alunni della prima classe non verrà ammesso all’anno successivo; stessa sorte per il 20% delle seconde e terze classi. Su 116 alunni dell’istituto bolognese 19 risulterebbe non ammessi, dei quali solo una o due sarebbero reali insufficienze; nelle seconde classi su 137 ragazzi 28 rischierebbero di ripetere l’anno; per il terzo su 129 alunni 26 sarebbero i non ammessi. Ma il dato più significativo giunge dalla scuola media inferiore di “Villaputzu”, in provincia di Cagliari, dove il dirigente scolastico e i docenti devono avere evidentemente applicato con estrema puntigliosità la “stretta” sulla valutazione prodotta del ministero dell’Istruzione: in base a quanto riportato da giornali locali e dalle agenzie di stampa risulterebbe, infatti, che addirittura un alunno su quattro iscritto all’istituto medio sardo si ritroverà l’anno prossimo a dover ripetere la stessa classe. Su un totale di 160 alunni iscritti all’istituto “Villaputzu” ben 40, fra bocciati nei primi due anni e non ammessi all’esame di licenza media, non hanno evidentemente raggiunto la sufficienza piena in tutte le materie (come richiesto d quest’anno).
Il Miur ha spiegato che, tuttavia, nel caso il Consiglio dei docenti reputasse recuperabile delle mancate sufficienze si potrebbe procedere lo stesso alla promozione. A patto che si trascriva la motivazione nelle note esplicative che accompagnano i documenti attestanti l’avvenuto scrutinio e che soprattutto venga informata la famiglia.
Quindi, volendo, anche dopo l’introduzione di regole più rigide e severe esiste ancora il modo per i docenti di promuovere un alunno anche in presenza di una preparazione non completa in tutte le materie. Cosa è allora accaduto nell’istituto sardo? Il dirigente scolastico, Alberto Faret, assieme ai docenti in servizio nell’istituto, non hanno sinora voluto rilasciare commenti o spiegazioni che giustifichino un risultato negativo così eclatante. Tutto fa supporre, comunque, che si tratti di un’applicazione improntata “alla lettera” sia del nuovo regolamento sulla valutazione, sia anche della recente nota con cui il Miur ha invitato i docenti a non adottare alcun “sei rosso” perché introdotto qualche anno fa esclusivamente per gli studenti della secondaria di secondo grado carenti in qualche disciplina.
Non è tuttavia la prima volta che dalla Sardegna giungono notizie di estrema severità rispetto ai risultati provenienti dal resto del Paese: anche lo scorso anno gli studenti sardi balzarono al centro delle cronache perché, con l’8,4%, fecero registrare il record di non ammessi agli esami e di non licenziati. I dati nazionali non saranno certo così eclatanti, con il numero di bocciati praticamente più che triplicati, ma sul sensibile incremento di alunni respinti non vi sono ormai dubbi.