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Cronaca di un concorso per Dirigente Scolastico

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Le irregolarità relative al concorso per dirigente scolastico bandito nel 2017 e in fase di effettivo svolgimento dal luglio 2018 partono da lontano. Tralasciando ogni considerazione sul bando (inadeguato ab imis perché distante da un pur superficiale accertamento di quelle competenze che rappresentano l’architrave del funzionamento della scuola) proveremo con la presente a far luce sulla procedura concorsuale, sfrondando il campo da tecnicismi, solo cronaca dei fatti.

Prova Preselettiva – caratterizzata da numerose falle del sistema informatico (lo stato dei computer di molte scuole è per noi docenti cosa nota), a seguito della prova preselettiva i concorrenti che hanno avuto problemi col sistema informatico (i problemi sono stati di differente natura) si sono rivolti agli studi legali per procedere col ricorso al Tar Lazio, unitamente ai ricorsi per problemi tecnici gli studi legali hanno fatto presente ai quei ricorrenti che avevano comunque raggiunto la valutazione di 60 punti, che avrebbero potuto presentare ricorso sulla base del punteggio di sufficienza comunque conseguito.

In relazione ai ricorsi al Tar Lazio per la prova preselettiva si configuravano così due diverse tipologie di ricorsi:

  1. Ricorso per problemi tecnici
  2. Ricorso avverso l’esclusione dalla prova scritta di coloro che alla preselettiva avevano conseguito un punteggio di 60 punti.

Nella narrazione si inserisce dunque un primo soggetto protagonista: il Tar Lazio. In data 9 ottobre 2018 nella Camera di Consiglio del Tar Lazio si discute un folto numero di ricorsi riconducibili a due fattispecie:

  1. problemi tecnici
  2. quota 60.

Per quanto concerne i ricorsi per problemi tecnici il Tar risponde accogliendone alcuni e rigettandone altri, per quelli accolti il Tar Lazio ordina il rifacimento della prova preselettiva entro 20 giorni dalla pubblicazione della sentenza.

Per ciò che concerne invece i ricorsi su quota 60 il Tar Lazio respinge, nel respingere però opera una disparità di trattamento considerevole perché mentre una sola sentenza viene pubblicata subito… le altre giacciono in cancelleria senza essere pubblicate.

Ne consegue così che in data 17 ottobre 2018 subentra il secondo attore protagonista: il Consiglio di Stato, che accoglie l’appello di quell’unico gruppo di ricorrenti siciliani quota 60 (la cui sentenza era stata pubblicate in tempo utile per produrre appello al CdS).

La giornata del 17 ottobre riserva molti colpi di scena, in tardissima serata il CdS pubblica l’accoglimento dell’appello quota 60, la Sardegna sospende la prova per allerta meteo, il Ministero autorizza la partecipazione agli scritti con riserva non solo a quei docenti vincitori in appello al CdS, e dunque legittimamente ammessi a sostenere gli scritti in virtù di un provvedimento amministrativo, ma concede di effettuare lo scritto anche a chi era in possesso dell’ordinanza del Tar Lazio per ripetere la preselettiva.

Il provvedimento relativo a tale decisione del Miur è a firma della dottoressa Maddalena Novelli, Direttore Generale del Miur, ed è stato emesso in data 17 ottobre 2018.

Tornando al primo attore della vicenda amministrativa, quando finalmente il Tar Lazio pubblica le sentenze respinte su quota 60 e su problemi tecnici gli Studi Legali producono appello al CdS citando gli articoli di legge in base ai quali si ripropone la medesima situazione ante 18 ottobre. Perché?

Perché nel frattempo il Miur ha fissato la data del 13 dicembre come prova suppletiva degli scritti per la Regione Sardegna e il CdS può dunque accogliere agli scritti con riserva i ricorrenti quota 60 proprio come lo stesso CdS aveva già stabilito in data 17 ottobre con i ricorrenti siciliani.

Gli studi legali chiedono anche al CdS che la discussione dei ricorsi sia unificata nella Camera di Consiglio del 29 novembre in cui la VI Sez. del CdS dovrà entrare nel merito dei ricorsi accolti con riserva. La richiesta degli studi legali viene rigettata e la Camera di Consiglio in data 22 novembre rigetta gli appelli.

Orbene, per ciò che concerne i ricorsi relativi a problemi tecnici è ipotizzabile che la magistratura abbia esaminato situazioni “diverse” tanto sotto il profilo reale, quanto sotto il profilo probatorio, per i ricorsi invece impostati su quota 60 le domande che da cittadini, ancor prima che da ricorrenti, avremmo da porre alla Magistratura sono tante.

Mentre tutto questo accade, in attesa degli eventi (sentenza del 29 novembre CdS) un nuovo fronte si apre…. quello di coloro che hanno partecipato alla prova scritta…. un fronte che evidenzia falle giuridiche, strutturali, organizzative e preannunzia nuovi coinvolgimenti della Giustizia Amministrativa.

In un Paese di buon senso e di buon governo, tacendo ogni considerazione sull’agire del Miur e sulle sentenze del CdS, si dovrebbe cercare una soluzione politica che salvaguardi tutte le legittime istanze, e che accolga tutti coloro che hanno superato la soglia della sufficienza nella prova preselettiva, a proseguire la procedura concorsuale.

L’istanza non può tradursi in quel titolo di una testata scolastica “tutti all’orale “… offende i concorrenti tutti, perché tutti quelli che hanno partecipato alla procedura concorsuale si sono “piegati” a una preparazione mnemonica, a una preparazione che sia per la Preselettiva che per lo Scritto sembra trarre ispirazione dai quiz a premi televisivi. I poteri forti appoggiandosi o contrastandosi (a noi cittadini comuni non è dato sapere come si muove la macchina del potere) potranno anche procedere in questa folle corsa, ma non ne usciranno vincenti.

Il concorso nasce con paternità del Governo Renzi, maternità giallo-verde, Tar del Lazio, CdS e Miur che hanno ben contribuito alla costruzione di un “mostro”… allo status quo solo con competenza amministrativa vera e solo attraverso una scelta politica seria, l’iter della procedura concorsuale potrebbe essere raddrizzato.

L’unica scelta possibile è consentire di accedere, al prosieguo della procedura concorsuale, a tutti coloro che hanno conseguito un punteggio di 60 punti alla preselettiva unitamente a coloro che hanno prodotto ricorso per problemi tecnici documentati, prescindendo, per questi ultimi, dal punteggio ottenuto alla preselettiva.

Diversamente assisteremo a qualcosa di gran lunga peggiore rispetto ai precedenti concorsi, in quanto a noi possiamo assicurare a tutti gli Attori protagonisti della vicenda, che non resteremo a guardare da Attori non Protagonisti.

Abbiamo intenzione e diritto di incidere sul futuro della procedura concorsuale, ma sopratutto, aldilà di ogni cosa, abbiamo diritto/dovere di incidere sul futuro della Scuola.

Gruppo ricorrenti Preselettiva Concorso DS 2018