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Dalla carta del docente al concorso: le richieste degli insegnanti di religione al Miur

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Gli insegnanti di religione cattolica, tramite i sindacati Cisl Scuola, Snals Confsal e FGU/ Snadir, vogliono riprendere il discorso con il Miur in merito alle problematiche che li riguardano.

Infatti, è stato chiesto dai sopracitati sindacati un altro incontro per riprendere le questioni che hanno tenuto banco il 1° agosto, giorno dell’ultimo incontro in Viale Trastevere.

In quella giornata, sono emersi i problemi del corpo insegnante di religione cattolica, che si sono evidenziati particolarmente dopo l’entrata in vigore della legge 107/2015.

Ma non solo: si sono registrate, si legge sul sito Cisl Scuola, reiterate inadempienze relative alla gestione del personale incaricato annuale in merito al regolare pagamento delle retribuzioni.

Inoltre, è rimasta ancora in sospeso la questione delle ore di programmazione per i contratti con orario ridotto della scuola primaria. 

Nel prossimo incontro, i sindacati vorrebbero riprendere anche le osservazioni in merito al mancato organico del potenziamento derivante appunto dalla entrata in vigore della Legge 107/15.
Altro tasto dolente è il mancato riconoscimento della Carta docente per gli IRC incaricati, come per gli altri docenti a tempo determinato, un’esclusione che risulta fortemente penalizzante per la categoria.

Sul tavolo di confronto verrà riproposta anche la delicata situazione dei vicari dei presidi per i quali non è possibile la sostituzione con un supplente, oltre al chiarimento interpretativo del comma 131 della Legge 107 che determinerà l’interruzione del rapporto di lavoro a tempo determinato per chi ha superato i 36 mesi di servizio, tema in questo periodo comune a tutti i precari che lavorano sui posti vacanti.

Infine, si proverà a ribadire la richiesta dell’ avvio di tutte le procedure per giungere al più presto all’emanazione di un prossimo bando di concorso per coprire i quasi 5000 posti vacanti dei docenti religione cattolica oggi incaricati.

 

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