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Declino del liceo classico: e perché non provare a renderlo più “spendibile” nel lavoro?

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E’ allarme per il liceo classico: sempre più studenti lo disdegnano, preferendo altri percorsi di studio.
E ovviamente ci si interroga su questo declino: “è difficile”, “c’è il latino, il greco…”, “con la maturità classica non trovo lavoro, devo per forza andare all’università”.
Tutte motivazioni giuste, ma soprattutto sull’ultima io metterei l’accento: chi già alla fine della terza media prevede di non sentirsela d’affrontare studi universitari è chiaro che rinuncia al classico (e direi pure allo scientifico). Ma non è sempre stato così: una volta – tanto tempo fa – anche con il poco spendibile diploma di liceo classico si potevano trovare alcuni impieghi, sia nel pubblico sia nel privato. Per esempio, ricordo che il mio maestro di V elementare (a.s. ’69-’70) aveva in primis conseguito la maturità classica, titolo grazie al quale si era impiegato come segretario comunale. Solo più tardi si era diplomato anche maestro ed era passato all’insegnamento. E ancora: un mio amico con in mano la maturità classica era entrato addirittura in banca.
Oggigiorno non è più così. Ma se magari si mettesse mano a questa tipologia di liceo onde renderlo nuovamente (almeno un po’) spendibile nel mondo del lavoro ?


Daniele Orla