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Denutriti 439 mila bambini greci. Molti casi di svenimenti in classe per fame

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La notizia la dà Il Sole 24 Ore che, riportando i dati dell’indagine “La condizione dell’infanzia in Grecia, 2012”, dice che “in questo Paese sono ormai 439.000 i bambini che vivono al di sotto della soglia di povertà – malnutriti e in condizioni malsane – in famiglie che rappresentano il 20,1% del totale. Per soglia di povertà si considera il reddito minimo che una famiglia di quattro persone tipo deve guadagnare ogni mese per pagare affitto e generi di prima necessità, come alimenti, trasporti, vestiario e istruzione.
Secondo il rapporto, degli 11,2 milioni di greci, due milioni e 800 mila non hanno abbastanza per vivere e ciò significa che 1 greco su 4 è povero, e se la crisi peggiora la Grecia potrebbe presto registrare fino al 30% della popolazione sotto la soglia di povertà. 
E ancora, oltre 400.000 nuclei familiari sono rimasti senza alcun reddito perché nessuno dei componenti lavora più, mentre oltre 60.000 famiglie non sono più in grado di pagare i debiti contratti con le banche.
Tuttavia l’aspetto più drammatico riguarda i bambini. 
Il rapporto infatti cita diversi casi di svenimenti di bambini in classe proprio a causa della denutrizione, le cui prime avvisaglie si ebbero già a dicembre scorso, con la denuncia di ben 200 casi di neonati denutriti in poche settimane, mentre gli insegnanti delle scuole intorno al brefotrofio di Atena facevano ogni giorno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni più indigenti.
Anche il ministero dell’Istruzione, che in un primo momento cercava di negare la drammatica situazione dei bambini affamati, ha dovuto riconoscere pubblicamente il fenomeno, stabilendo di distribuire agli alunni delle famiglie povere buoni pasto con cui poter mangiare nel refettorio delle scuole. 
Ma c’è di più, denuncia ancora Il Sole 24 Ore: in Grecia è tornato il lavoro minorile. La ricerca dell’Unicef si conclude citando una stima del difensore civico (Ombudsman) dei bambini, secondo cui in Grecia vi sarebbero oltre 100.000 minorenni che lavorano per contribuire allo scarso bilancio famigliare.