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Didattica, ecco un metodo in cui convivono musica, matematica, sport e disegno [INTERVISTA]

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Possono coesistere musica, matematica, disegno e sport nella stesso approccio didattico destinato agli alunni della scuola primaria? La domanda l’abbiamo girata al maestro Daniele Pasini, insegnante di musica, arte e immagine presso l’Istituto Comprensivo numero 5 di Quartu Sant’Elena (Cagliari).

Pasini, infatti, negli anni scolastici 2016/17 e 2017/18 ha sperimentato una nuova metodologia riguardante la musica ed il disegno, che lo ha portato anche a scrivere due volumi sul tema.

A La Tecnica della Scuola, il maestro Pasini racconta il metodo “MusicArte” da lui inventato e quali risultati ha portato in seguito alla sperimentazione.

Ci spiega, in breve, in cosa consiste il suo metodo che unisce matematica e musica e qual è l’obbiettivo finale che si è prefissato?

Il metodo, in realtà, unisce musica, matematica, disegno e sport. Esso è ispirato, in particolare, dalla tecnica di composizione musicale di J.S.Bach, detta contrappunto bachiano. Questo metodo prevede che, attraverso la copiatura di semplici schede e semplici spartiti musicali, gli alunni si cimentino nel disegno geometrico a mano libera. Attraverso il disegno di vignette gli alunni fanno musica: gli esercizi sono un’applicazione del contrappunto bachiano al disegno di vignette. Bach, infatti, applicava uno schema combinatorio e di riciclaggio del materiale musicale che si fonda su schemi matematici e geometrici.

In seguito, grazie all’utilizzo della tastiera muta in 3D mi prefiggo gli obiettivi di stimolare l’immaginazione e il desiderio di suonare su una tastiera vera. Negli schemi delle scale maggiori e minori, le note della tastiera vengono scritte in maniera diversa, a seconda che si riferiscano ai tasti bianchi o neri del pianoforte.

Infine, attraverso esercizi di Eye training ed Ear training (maggiormente approfonditi nel secondo libro) e attraverso esercizi a mano libera su foglio bianco, gli alunni potenziano la percezione visiva e uditiva.

 

Cosa l’ha spinta a proporre questo nuovo approccio nella sua scuola?

Innanzitutto devo ringraziare la Preside dell’Istituto Comprensivo nº 5 di Quartu Sant’Elena (Cagliari), Dott.ssa Tiziana Maria Diomedi, per aver deciso di affidarmi l’insegnamento di queste due splendide materie. Una volta in classe, un mix esperienziale dovuto alla mia formazione musicale, ai tre anni di disegno presso la Scuola d’Arte Artemisia di Cagliari, alla lettura di alcuni passi tratti dal libro dal titolo “Gödel, Escher, Bach: un’eterna ghirlanda brillante”, alla mia passione per la pratica sportiva dell’apnea e, soprattutto, al rapporto con i miei alunni – fonte quotidiana di ispirazione – hanno fatto si che nascesse un desiderio fortissimo di sperimentare ogni giorno tecniche creative di lavoro diverse dal solito.

Come hanno recepito gli alunni il suo metodo? 

Gli alunni inizialmente hanno avuto qualche difficoltà, ma con tanta tenacia, hanno recepito favorevolmente le proposte e si divertono. Io sono solito cambiare spesso le attività, per cui ogni settimana ai miei alunni sottopongo sempre qualcosa di diverso. Nella mia metodologia gioca un ruolo importante la famiglia: infatti, nel primo e secondo libro, auspico che i genitori si divertano con i propri figli in vere e proprie gare di famiglia.

 

E’ prevista un’evoluzione o comunque altri passi per portare ciò nelle scuole italiane?

Certamente, ho in mente diversi passi: prima di tutto la pubblicazione di altri libri. Essi serviranno alla maggiore strutturazione del Metodo MusicArte, di cui i primi due libri rappresentano i primi due volumi. Poi penso a dei corsi di aggiornamento presso le scuole italiane e, speriamo, estere (sperando che qualcuno mi contatti).
Inoltre vorrei mettermi in contatto con il MIUR per presentare una proposta di Riforma dell’insegnamento della musica e dell’arte nella scuola: bisogna introdurre esperti sin dalla scuola dell’infanzia. Sarei felice anche di avere una casa editrice importante alle spalle, per diffondere capillarmente il mio lavoro e le mie successive pubblicazioni.

Al momento, conto sul passaparola e sulla condivisione tramite i social network;