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Disegno di legge per abrogare le “leggi Moratti”

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Anche Panini (Cgil-Flc) non è del tutto d’accordo con l’iniziativa assunta dal “Tavolo Fermiamo la Moratti” (o perlomeno da una sua componente non marginale) che ha deciso di uscire allo scoperto e di diramare un documento che farà certamente discutere: una bozza di proposta di legge finalizzata alla abrogazione delle leggi Moratti (legge n. 53 e decreti applicativi).
L’iniziativa è del Comitato fiorentino del Tavolo e verrà presentata pubblicamente nel corso di un incontro regionale in programma per il 18 e 19 giugno, in attesa di una assemblea nazionale del fronte anti-Moratti che dovrebbe svolgersi intorno alla metà di settembre.
La proposta sta tutta in un articolo unico di poche righe che prevede senza mezzi termini l’abrogazione della legge n. 53 ed il ripristino dell’intero Testo Unico del 1994 oltre che della legge n. 9/99 che estendeva l’obbligo scolastico a 15 anni.
La stessa la legge n. 30 sulla riforma dei cicli voluta da Berlinguer verrebbe messa da parte in attesa che una commissione di esperti definisca un  progetto organico di riforma dell’intero sistema scolastico: “Non si può – sostiene il Comitato Fiorentino – ripristinare una legge che non era stata condivisa ed aveva provocato nel mondo della scuola profonde divisioni”.

Ma davvero il Comitato pensa che su questa posizione possano crearsi delle convergenze? lo abbiamo chiesto a Corrado Mauceri, coordinatore del comitato stesso, diessino (“ma di minoranza”, ci tiene a precisare), avvocato di fiducia della Cgil-Flc.

“Non vedo quali ostacoli possano presentarsi
– afferma Mauceri – a metà maggio le diverse componenti del Tavolo hanno sfilato a Roma accomunate dallo slogan ‘abrogazione della legge Moratti’. Il disegno di legge che noi proponiamo è solamente la conseguenza logica di tutte le iniziative che ci sono state fino ad ora”.

Ma intanto sulla proposta di Mauceri arrivano già le prime prese di posizione.

Enrico Panini, segretario nazionale di Cgil-Flc, si dice perplesso: “Va benissimo l’ipotesi di abrogare la legge n. 53, ma contestualmente, secondo me, bisogna superare la legge n. 9 del 1999 elevando l’obbligo scolastico almeno al primo biennio della scuola superiore; in altre parole portare l’obbligo a 16 anni con la prospettiva di estenderlo a 18, entro la fine della prossima legislatura”.
E
Domenico Chiesa, presidente nazionale del Cidi, puntualizza: “Non spetta alle Associazioni indicare il percorso normativo; a noi non sembra importante discutere sulla forma e cioè se si debba abrogare la legge oppure rivederla; certo è che alle forze politiche che sostengono il Tavolo chiediamo di lavorare per fare in modo che le conseguenze negative provocate dalla legge n. 53 e dai decreti applicativi vengano eliminate”.

“Vorrà dire
– ribatte Mauceri – che la nostra proposta potrà servire a fare una verifica sulla reale volontà delle diverse componenti del Tavolo di lavorare per l’abrogazione delle leggi Moratti”.

Il banco di prova della tenuta dello slogan “Abrogazione della legge n. 53” si sta insomma avvicinando di giorno in giorno.