Home Attualità Docenti aggrediti da genitori che non sanno dire ‘no’ ai propri figli...

Docenti aggrediti da genitori che non sanno dire ‘no’ ai propri figli super protetti: l’ultimo caso a Palermo indigna la categoria

CONDIVIDI

“Questi atti di violenza sono inaccettabili e rappresentano un grave attacco alla nostra dignità e alla sicurezza di tutti noi: come categoria” chiediamo “con fermezza rispetto e tutele adeguate”. A scriverlo, in una lettera aperta e indirizzata, tra gli altri, al ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, all’Ufficio scolastico regionale e al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sono stati i docenti dell’Istituto comprensivo ‘Lombardo Radice’ del capoluogo siciliano, dove nei giorni scorsi è accaduto “un episodio gravissimo che ha scosso profondamente tutto il corpo docente”: come abbiamo già avuto modo di scrivere, due collaboratori scolastici hanno riportato una prognosi di sei giorni per aver impedito che un’insegnante precipitasse dalle scale, spinta da un genitore che chiedeva di raggiungere in aula la maestra del figlio, ‘colpevole’ di aver rimproverato il figlio. Anche la docente è rimasta contusa e ha avuto una prognosi di tre giorni.

“Non possiamo più tollerare le ingerenze e le aggressioni che quotidianamente subiamo nel nostro lavoro”, hanno scritto gli insegnanti dell’Istituto siciliano ricordando che la scuola è “un luogo di crescita, confronto e rispetto reciproco, non di violenza o intimidazione. È fondamentale che vengano adottate tutte le misure necessarie per garantire la nostra sicurezza, affinché episodi simili non si ripetano e che vengano puniti severamente coloro che si rendono protagonisti di comportamenti così gravi”.

Gli insegnanti chiedono anche che “tutta la comunità civile riconosca il nostro ruolo e la nostra professionalità, e che le istituzioni si impegnino a rispettare insegnanti, studenti e personale scolastico con azioni concrete e immediate. La tutela della nostra incolumità non può più essere rimandata, perché il rispetto per chi lavora con dedizione e passione deve essere una priorità”.

“Confidiamo – concludono i docenti rivolgendosi alle istituzioni nazionali e locali – nel vostro senso di responsabilità e nel vostro impegno affinché la scuola possa tornare ad essere un ambiente sicuro, sereno e rispettoso per tutti”.

Numeri desolanti

A questo proposito, gli accadimenti dicono che c’è da preoccuparsi: i dati ufficiali emessi dall’amministrazione ogni mese indicano in media sei aggressioni al personale scolastico, praticamente uno ogni cinque giorni.

In numero frequente, purtroppo, a rendersi artefici delle aggressioni sono i genitori degli studenti. L’escalation sembra non fermarsi: nei primi tre mesi dell’anno scolastico in corso abbiamo assistito a più della metà degli episodi (ben 19) conteggiati nell’intero anno scolastico 2022/23, quando i casi si erano fermati a 36.

La “stretta” per i violenti a scuola

Le sanzioni da adottare per coloro che operano violenza sul personale della Scuola sono quelle previste dalla Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre 2023, nella quale è stata pubblicata la Legge n. 150 in materia di “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”.

Tra le nuove misure adottate si riscontra la sanzione che passa da 500 a 10mila euro per gli aggredisce docenti e personale. Con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, verrà sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.

Nel marzo 2024 è stata anche pubblicata, sempre in Gazzetta Ufficiale, la Legge n. 25 sulle “Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico“.

E l’articolo 1 delle L. 25/2024 prevede l’istituzione, con apposito decreto, di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con compiti di monitoraggio, studio, informazione e sensibilizzazione.

La denuncia della Cisl Scuola Palermo Trapani

Anche Vito Cassata, segretario generale Cisl Scuola Palermo Trapani, ha speso parole di condanna per l’accaduto: “Lavorare a scuola non è mai stato così pericoloso. L’escalation di aggressioni e offese agli insegnanti e al personale Ata da parte di genitori e studenti sta facendo emergere il disagio profondo in cui versano la scuola e la società intera”.

“Condanniamo questi episodi – continua il sindacalista – senza sé e senza ma. Le ragioni di tali dinamiche si possono comprendere e superare costruttivamente solo attraverso una stretta alleanza tra i diversi attori che operano all’interno della comunità educante”.

Secondo la Cisl Scuola provinciale, “questi fatti rappresentano la somma di tante solitudini individuali e contrapposte: quella della famiglia che risponde all’ansia per il futuro incerto del proprio figlio abdicando al suo fondamentale ruolo educativo; quella dello studente in cerca di un’affermazione che sperimenta sui coetanei; quella del docente, lasciato solo a gestire le difficili dinamiche di classi sempre più numerose e problematiche; quella dei dirigenti scolastici, anch’essi soli e schiacciati dalle pressioni di un’amministrazione che li vuole in alcuni casi manager e in altre sottoposti”.

Ma, soprattutto, per il sindacalista “a un livello più profondo c’è l’abdicazione dei genitori al loro ruolo educativo e la completa delega alla scuola della responsabilità di dire ‘no’ ai propri figli super protetti e, nel contempo, la svalutazione e il discredito del ruolo educativo degli insegnanti, ai quali viene riservata la considerazione di cui godono insegnanti sottopagati, invece del prestigio di cui dovrebbero godere dei professionisti ai quali si affida il futuro delle nuove generazioni”.

Anche secondo Federica Badami, segretaria generale Cisl Palermo Trapani, “la società in cui viviamo ha una grande responsabilità e fatti di questo tipo fanno comprendere perché fra gli adolescenti il fenomeno del branco e della violenza stia sempre più dilagando”.

Secondo la sindacalista, “alla scuola si chiede continuamente di sopperire a tutte le lacune e ai mali profondi della società, senza, però, dotarla di mezzi, competenze, prestigio e considerazione sociale. Per questo ringraziamo gli insegnanti per lo spirito di abnegazione, per il loro lavoro quotidiano e il ruolo educativo, che oggi è ancora più centrale e fondamentale per il futuro dei nostri territori”.