Home Attualità Docenti di religione precari, la Cassazione ribadisce lo stop all’abuso di contratti...

Docenti di religione precari, la Cassazione ribadisce lo stop all’abuso di contratti a termine. Snadir: “Indire procedura straordinaria”

CONDIVIDI

Altre sentenze della Corte di Cassazione ribadiscono il principio secondo cui all’Amministrazione scolastica non è più consentita la reiterazione dei contratti a tempo determinato dei docenti di religione, per un periodo superiore a tre annualità.

Le ultime cinque sentenze si aggiungono alle precedenti cinque, portandole a dieci. Dieci sentenze che dicono come la Corte di Cassazione segua una linea giurisprudenziale favorevole agli insegnanti di religione, condannando il ministero dell’Istruzione e del merito, al risarcimento del danno, al pagamento delle spese del giudizio, oltre alle spese per competenze professionali e spese generali.

Il commento dello Snadir

Per Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir, che ha commentato con entusiasmo le decisioni della Corte, “non si deve perdere adesso altro tempo per indire la Procedura straordinaria e sbloccare così uno stallo sistematicamente ‘bocciato’ dalla Cassazione, proprio sulla scorta del fatto che i Giudici della Suprema corte, anche in queste ultime sentenze (riferite alle Corti d’Appello di Venezia, Roma e Napoli), hanno ribadito che la conseguenza dell’abuso dei contratti per oltre 36 mesi è da individuare proprio nella mancata indizione del concorso e/o procedura straordinaria”.

“Lo Stato ­– prosegue Ruscica – nel rispetto dei termini previsti dalle norme vigenti, avrebbe già da tempo dovuto consentire canali di assunzione in ruolo e sanare, almeno in parte, il problema del precariato; ma ciò non è avvenuto e così non ci sono dubbi che la condizione di precarietà ingiustificata vada risarcita”.

A conferma, l’articolo 47, comma 9 del D.L. 36/2022, riscrivendo l’articolo 1bis, comma 2, ha riconosciuto anche per i docenti di religione precari, con almeno 36 mesi di servizio, la procedura straordinaria per l’assunzione in ruolo, con la sola prova orale didattico metodologica e ha stabilito che le relative graduatorie, andranno utilizzate, fino a totale esaurimento. 

La Fgu/SNADIR, dunque, attende adesso che il ministero riconvochi subito le sigle sindacali rappresentative per definire quella procedura straordinaria di assunzione che risponda alle esigenze degli insegnanti di religione precari.