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Docenti fuori sede, ecco dove lasciare i figli durante le ore di lezione

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Il nostro lettore, Francesco Barritta, ci segnala un’interessante iniziativa pensata per gli insegnanti fuori sede, che pone in evidenza i bisogni dei loro figli ancora in tenera età.

Infatti, presso l’Istituto Superiore di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, è nata l’idea di una scuola amica, che offra un conforto agli insegnanti attraverso l’accoglienza dei loro bambini durante l’assolvimento degli impegni d’avvio dell’anno scolastico. L’idea ha preso corpo con la realizzazione e attuazione del progetto “Amaltea Scuola”, che vuole essere d’aiuto ai docenti fuori sede che hanno problemi di accoglienza dei propri piccoli.

“La nostra scuola – spiega la dirigente scolastica Beatrice Lento – offre agli insegnanti la possibilità di portare con sé i propri bambini nella prima parte dell’anno scolastico, garantendo loro le opportune cure. Ci auguriamo che “Amaltea Scuola” divenga un progetto pilota a cui altri istituì scolastici si ispireranno per offrire vicinanza alle docenti e ai docenti che il piano d’assunzione della ‘Buona Scuola’ ha allontanato dai luoghi di residenza compromettendo la serenità di molte famiglie”.

Saranno destinatari di questo progetto tutti i docenti che hanno difficoltà ad affidare in custodia i propri figli durante l’espletamento delle attività funzionali all’insegnamento d’avvio anno. Tra le finalità del progetto vi sono la vicinanza ai docenti, la cura affettiva e fisica dei bambini, l’attenuazione del trauma da separazione, la diffusione a livello nazionale, in campo scolastico, della sensibilità ad agevolare al massimo le cure parentali, lo sviluppo del senso di appartenenza al sistema scuola, la realizzazione di un clima di serenità e di accoglienza, il contenimento delle assenze del personale docente nella delicata fase d’inizio anno.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, i docenti interessati dovranno produrre istanza al dirigente scolastico prima dell’avvio dell’anno o nei primissimi giorni, utilizzando un modello allegato alla documentazione del progetto. I bambini porteranno con sé tutto ciò che necessitano per la propria cura (merende, bevande, giochi, colori, album, plastilina…) e verranno accolti, per il tempo necessario all’assolvimento dei compiti del genitore, in uno spazio attiguo a quello in cui si svolgono le attività di sua competenza, affidati ai collaboratori scolastici, che hanno dato la loro disponibilità nella dimensione del servizio volontario.

Il fatto che il progetto si incardini sulla disponibilità e la buona volontà del personale della scuola rende merito ai collaboratori scolastici dell’IS Tropea, ma per far sì che si concretizzi l’auspicio della dirigente Lento e che quindi tale iniziativa possa funzionare anche in altri contesti sarebbe forse necessario che su tutto il territorio nazionale le scuole disponessero di adeguate – seppur minime in questo caso – risorse economiche aggiuntive da destinare al personale disponibile a dar vita a un progetto simile a questo nella propria scuola. In tal caso, è chiaro che il progetto “Amaltea Scuola” (come tanti altri progetti possibili, ognuno dei quali declinato in base alle necessità della singola istituzione scolastica) potrebbe rappresentare una delle soluzioni ai tanti problemi correlati alle prime fasi dell’attuazione della legge 107 che stanno affliggendo migliaia di dipendenti della scuola italiana.