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Docenti in pensione a sostegno degli studenti

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Visto che, dice l’assessore della provincia di Bat, si hanno sempre meno risorse per corsi di recupero e sostegno, considerata pura l’esigenza che tanti studenti hanno di non perdere l’anno e comunque di non pesare sulle casse familiari, ecco l’idea dell’albo, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta provinciale.
“E’ sempre più difficile, per tutte le scuole, garantire attività di recupero ed interventi di sostegno per i propri studenti. La tristemente famosa Spending Review ha infatti ormai ridotto, se non cancellato, queste opportunità, disattendendo il principio costituzionalmente garantito del diritto/dovere all’istruzione. Per questo abbiamo deciso di istituire un albo di docenti in pensione che realizzino tali attività gratuitamente e per puro spirito di solidarietà intergenerazionale”. Così l’assessore provinciale all’istruzione di Bat, che aggiunge pure:
“Grazie a tale albo verranno potenziate le tecniche attraverso l’acquisizione di un metodo e rafforzate le abilità di base; sarà sviluppato un atteggiamento di fiducia sulle possibilità di inserirsi efficacemente nel processo di apprendimento e verranno individuate le specifiche debolezze e lacune con interventi compensativi”.
In modo più dettagliato, secondo la proposta dell’assessore all’istruzione, l’albo individuerà al proprio interno quattro aree di intervento, in funzione delle competenze maturate dai docenti in pensione: Area Recupero Scolastico (a sua volta suddivisa in materie umanistiche, scientifiche e lingue straniere), Area Attività Motorie e Sportive, Area Supporto all’autonomia scolastica (integrazione scolastica studenti diversamente abili), Area Creatività (Educazione Musicale ed Arti figurative).Pertanto, nelle prossime settimane la Provincia pubblicherà un avviso di raccolta delle adesioni di docenti e professionisti in pensione.
Ma soprattutto, specifica l’assessore: “Chi è stato insegnante una volta, rimane insegnante per sempre. Perché spesso si vuol rimanere utile ai ragazzi anche dopo la pensione e tornare in cattedra per puro spirito di solidarietà verso le nuove generazioni”.