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È stato firmato mercoledì 29 gennaio, il CNNI mobilità 2025/28 dalle organizzazioni sindacali. Si tratta di una rivoluzione copernicana per i nuovi punteggi delle graduatorie di Istituto, previsto molto lavoro per le segreterie scolastiche. Quali modifiche sono previste? A rispondere, nel corso della diretta della Tecnica risponde live, l’esperto di normativa scolastica prof. Lucio Ficara:
“Una rivoluzione delle tabelle di valutazione titoli, soprattutto per la mobilità d’ufficio ma anche per la mobilità volontaria, per la mobilità d’ufficio questo significa che i dirigenti scolastici dovranno nei 15 giorni successivi alla scadenza di presentazione della domanda, dovranno pubblicare le graduatorie interne all’istituto per l’individuazione dei docenti perdenti posto.
Negli anni passati succedeva una cosa semplicissima, le segreterie andavano automaticamente ad aggiornare il lavoro già fatto nell’anno precedente e aggiungevano solo i punti del servizio dell’anno precedente e la continuità del servizio nella scuola di titolarità dell’anno precedente. Questo era un lavoro molto più semplice e snello perché si trattava di addizionare un punteggio che poteva essere di otto o di nove punti o di sei punti in più e poi magari qualche altro punto per qualche titolo acquisito entro i termini di scadenza della domanda di mobilità.
Oggi invece le segreterie si trovano coinvolte in una vera rivoluzione dei punteggi e dunque dovranno mettere mano totalmente al calcolo del punteggio delle posizioni già acquisite in passato.
La nuova ipotesi di contratto integrativo sulla mobilità: questo triennio 2025-28 si parte con la notizia fondamentale, quella del ricalcolo totale del servizio preruolo che viene adeguato al servizio di ruolo ma solo per chi ha prestato il servizio preruolo nello stesso ruolo di attuale titolarità mentre viene dimezzato con grandi polemiche per coloro che invece hanno prestato il servizio preruolo in altro ruolo di titolarità, facciamo un esempio, se un docente X ha 10 anni di preruolo nella scuola secondaria di secondo grado ed è titolare nella scuola secondaria di secondo grado per il 25-26 verrà calcolata 40 punti che sono quattro punti per ogni anno di preruolo prestato nel proprio ruolo di appartenenza, un servizio di preruolo ma prestato alla scuola secondaria di secondo grado.
Se invece questo stesso servizio fosse stato prestato nella scuola primaria e si è titolari nella secondaria e questo punteggio vale solo tre punti per anno, dunque 10 punti in meno, 30 punti anziché 40 e inoltre questo servizio preruolo l’anno successivo cioè il 26-27 dà quattro punti per anno, dunque quei 40 punti di cui parlavamo per 10 anni di servizio preruolo prestato nello stesso ruolo di appartenenza, diventeranno 50 punti, 5 punti per anno fino a diventare nel 27-28 l’equiparazione al ruolo di attuale appartenenza, il servizio preruolo prestato nello stesso ordine e grado di istruzione varrà sei punti per anno nel caso dell’esempio dei 10 anni 60 punti mentre il preruolo prestato in altro ordine di scuola o in altro grado di istruzione varrà dimezzato al 50%, dunque per 10 anni sono 30 punti anziché 60. È stata un’equiparazione solamente per chi ha prestato il preruolo nel ruolo di attuale titolarità e vale anche il viceversa perché per esempio un docente titolare di ruolo alla primaria che abbia prestato servizio preruolo alla secondaria si vede dimezzato il punteggio e non equiparato.
Nel ricalcolo del punteggio le segreterie andranno a lavorare alacremente e quindi questo porterà un appesantimento del lavoro di segreteria che si ritroverà a dover rielaborare tutte le graduatorie e quindi sia punteggi sia le posizioni acquisite. Teniamo conto che questo è anche un anno particolare, c’è una diminuzione dell’organico per due fattori, un taglio del numero delle cattedre di qualche migliaio di unità a livello nazionale ma poi c’è anche il calo demografico che tende a ridimensionare gli organici e questo determinerà sovrannumero che per dieci anni, non più per otto il docente potrà chiedere rientro nella scuola di precedente titolarità”.
Continuità del servizio
“Un altro punteggio che è stato modificato è quello riferito alla continuità del servizio, anche questa una rivoluzione copernicana, cioè si dà molto più valore al permanere a non far domanda di mobilità a rimanere nella scuola di attuale titolarità perché rimanere a fare servizio nella scuola di attuale titolarità non varrà più due punti entro il quinquennio e tre punti oltre il quinquennio ma bensì quattro punti nel primo triennio poi cinque punti nell’ulteriore biennio per completare il quinquennio e sei punti ad anno oltre il quinquennio, per cui la tabella della valutazione della continuità, anche questa è rivoltata completamente, potenziata notevolmente.
Questo per dire che il non fare le domande del permanere in una scuola di titolarità premia, dà molti più punti arrivando anche a dare gli stessi, quasi il raddoppio del punteggio del servizio perché se sono sei punti per ogni anno di titolarità di servizio poi diventano anche sei punti dopo il quinquennio per la continuità, dunque fare un anno dopo il quinquennio in una nella scuola di propria titolarità vale 12 punti, questo premia moltissimo la permanenza, il non fare domanda, per cui si prevede a regime del triennio anche un calo del numero delle domande di mobilità”.
I figli
“Un’altra novità è sulle esigenze di famiglia riferita ai figli come punteggio. I figli aumentano il valore del punteggio per esigenza di famiglia, per esempio avere figli sotto i 6 anni che darà cinque punti per figlio di età inferiore ai 6 anni mentre prima erano quattro punti per figlio inferiore ai 6 anni. Questo è aumentato di un punto, diventano cinque punti per avere figli inferiori ai 6 anni di età, per chi invece ha figli di età compresa fra i 6 e i 18 anni. Dunque per esempio uno che ha un figlio di 16 anni e prima aveva tre punti per ogni figlio di età compresa fra i 6 e i 18 anni, adesso avrà quattro punti per ogni figlio di età compreso fra 6 e 18 anni”.
Le tempistiche
“Quali sono i tempi di questa mobilità? Presumibile che si abbia un’ordinanza ministeriale verso la fine del mese di febbraio, intorno al 25 si sapranno le date precise di presentazione della domanda che dovrebbe partire proprio negli ultimi giorni di febbraio e concludersi nelle prime due settimane di marzo la chiusura delle domande, gli esiti. Subito dopo a ruota dal 15 fino alla fine del mese di marzo graduatorie interne di istituto per l’individuazione dei docenti perdenti posto esiti finali della mobilità compresi sovrannumerari che potranno quindi poi presentare in una seconda istanza la domanda di mobilità come perdenti posto saranno intorno alla metà del mese di maggio”.