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Dopo il X, anche il IX ciclo Ssis a rischio

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“Abbiamo il dovere morale di non creare altro precariato, per questo abbiamo bloccato le Ssis – ha dichiarato la Gelmini in Commissione Cultura – che senso ha frequentare un corso investendo soldi a graduatorie chiuse?”.
I soldi cui fa riferimento il Ministro sono i 3.000 euro circa che gli aspiranti docenti sborsano per pagarsi i corsi Ssis, oltre alle altre spese logistiche per seguirli.
Ma il ciclo cui si riferisce il rappresentante del dicastero di Viale Trastevere non è solo il X di cui tanto si è parlato in questi giorni ma anche il IX per il quale “ho costituito una commissione – ha detto – per capire se c’è la possibilità di collocare diversamente tutti quegli studenti che stanno iniziando il secondo anno del IX ciclo. Bisogna bloccare il sistema dei finanziamenti ministeriali che per circa dieci anni ha alimentato i corsi”.
Pur sapendo che la decisione è impopolare, il Ministro ha concluso: “Siamo molto sensibili al precariato – ha detto – ma in questo modo non si poteva andare più avanti. Sappiamo che la nostra decisione ha comportato il dissenso di alcune parti che usufruivano da quasi dieci anni di questi finanziamenti”.
Ma non è solo il mondo della struttura universitaria Ssis a lamentarsi. La protesta maggiore arriva dal mondo dei giovani che aspiravano ad una qualificazione, come dire: “precari? Ma almeno abilitati!”. In questo modo gli studenti del IX corso rimangono in aria, insicuri, incerti sulla loro sorte. Intanto il Ministro sta istituendo una commissione per collocarli “diversamente”.
Qualcuno potrebbe pensare che il Ministro stia facendo confusione tra la lotta al precariato e la lotta alla formazione.