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Dove va la scuola?

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13/11 – Il presidente dell’associazione nazionale presidi, nel corso del convegno “La scuola del futuro”, ha ipotizzato l’abolizione delle materie di studio e la loro sostituzione con un insegnamento per argomenti.

Si è trattato di un formidabile innesco per una riflessione sul senso dell’istituzione scolastica.

Presupposto:

la scuola deve elaborare percorsi per dotare gli studenti di quanto necessario per una loro positiva interazione con l’ambiente socio-economico-culturale.

Ne consegue:

la necessità d’identificare i caratteri del contesto. I tratti distintivi preminenti sono; dinamicità, imprevedibilità, complessità, vorticoso aumento delle conoscenze, sono.

Il passo successivo:

individuare i traguardi cui finalizzare i percorsi d’apprendimento: gli studenti dovranno essere in grado di governare i cambiamenti, di percepire e di definire problemi, di analizzare il campo di lavoro, di reperire informazioni, di formulare ipotesi, di realizzare e gestire strategie, di capitalizzare gli scostamenti risultati attesi .. risultati ottenuti.

Pertanto i comportamenti da promuovere sono:

superare l’ansia derivante dall’immersione in situazioni d’incertezza, accettare le sfide culturali, rifiutare i dogmatismi, gestire strumentalmente le discipline di studio, valorizzare gli aspetti metodologici dei diversi ambiti disciplinari, operare per approssimazioni successive per risolvere problemi di grandi dimensioni, partecipare a lavori d’èquipe, comunicare efficacemente …

Da quanto premesso discende:

la sostituzione delle materie di studio con l’insegnamento per argomenti deve essere preceduta da un ripensamento dell’intero servizio scolastico, con un approccio sistemico.

Contraddizioni:

Il ministro Marco Bussetti, che non ha colto il senso dell’attuale inadeguatezza del servizio scolastico espressa dall’associazione presidi ha affermato, il 29/11: “Quella del docente la considero non una professione ma una missione”.

Enrico Maranzana