
Come riporta Cisl Scuola, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, 4 marzo,la legge 17 febbraio 2025, n. 21 che, modificando l’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, introduce, nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, le conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
La finalità è garantire, anche attraverso testimonianze dirette, la diffusione delle conoscenze di base, del diritto del lavoro e delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, contribuendo a formare, con interventi che coinvolgono le nuove generazioni, cittadini consapevoli dell’importanza e della rilevanza di questi temi sul piano della cultura personale e sociale.
Le opinioni di Cisl e Flc Cgil
La Cisl Scuola, scrivono, pur apprezzando l’intento di dare diffusione a tematiche così strettamente attinenti ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, non può non rilevare come la clausola di invarianza finanziaria contenuta nella legge rappresenti un serio ostacolo alla piena attuazione degli interventi previsti, dei quali si rischia in tal modo di compromettere l’efficacia formativa.
Il testo, riporta Flc Cgil, si compone di tre articoli e si limita a inserire il tema della sicurezza dei luoghi di lavoro tra le tematiche da trattare nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Il provvedimento ribadisce che dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
La Flc Cgil ritiene necessario varare provvedimenti per promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro a partire dai banchi di scuola nell’intento di evitare tragedie e infortuni. Eppure, questa legge, per loro, appare inadeguata e insufficiente rispetto alla gravità del tema.
Nuove linee guida Educazione Civica, le parole di Valditara
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato lo scorso settembre il decreto recante le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica. A partire dall’anno scolastico 2024/25, i curricoli di Educazione civica si riferiscono dunque ai traguardi e agli obiettivi di apprendimento definiti a livello nazionale, come individuati dalle nuove Linee guida che sostituiscono le precedenti.
“Le Linee guida hanno come stella polare la Costituzione italiana, che non è solo norma cardine del nostro ordinamento ma anche riferimento prioritario per identificare valori, diritti e doveri che costituiscono il nostro patrimonio democratico, alimento prezioso e insostituibile di una società imperniata sulla Persona” dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“In tal senso – prosegue Valditara – le nuove Linee guida promuovono l’educazione al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti fondamentali, valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, l’eguaglianza nel godimento dei diritti e nella soggezione ai doveri, la libertà e la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale definita patria dai Costituenti, il lavoro, l’iniziativa privata, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita, la lotta a ogni mafia e illegalità. L’Educazione civica rappresenta una sfida educativa che, nel dialogo quotidiano tra docenti e studenti, interessa tutti gli insegnamenti di una ‘scuola costituzionale’, in prima linea nella formazione di cittadini consapevoli e responsabili”.
Nell’arco delle 33 ore annuali previste per la disciplina, i docenti potranno così proporre attività che sviluppino conoscenze e abilità relative all’educazione alla cittadinanza, all’educazione alla salute e al benessere psicofisico e al contrasto delle dipendenze, all’educazione ambientale, all’educazione finanziaria, all’educazione stradale, all’educazione digitale e all’educazione al rispetto.
“Inoltre – osserva ancora il Ministro – nel dialogo interdisciplinare, le Linee guida offrono l’opportunità di leggere e interpretare tutto il curricolo della scuola con riferimento ai principi e ai nuclei fondanti previsti per l’insegnamento dell’Educazione civica, dal momento che ogni sapere è orientato ad azioni finalizzate all’esercizio di diritti e doveri, al bene comune, all’ulteriore sviluppo della conoscenza e alla salvaguardia dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità”.