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Esami orali solo nelle scuole rese inagibili dal sisma, ma nelle altre tutto normale: condivisione parziale

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Il ministro per l’istruzione, Francesco Profumo, con ordinanza n. 52 dell’8 giugno 2012, emanata ai sensi dell’art. 5 del decreto legge n. 74, relativo agli interventi urgenti in favore delle popolazioni terremotate, ha stabilito che gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado delle zone terremotate sosterranno soltanto gli esami orali, mentre le sedi saranno determinate dall’ufficio scolastico regionale in relazione allo stato di agibilità dei locali scolastici ovvero all’esistenza di altre strutture ritenute idonee dalle autorità.
Tuttavia sembra che qualcuno abbia sollevato dubbi sul fatto che, se in qualche modo si possono svolgere gli orali, altrettanto si potrebbe fare con gli scritti, e che la sola prova orale potrebbe essere penalizzante per l’alunno stesso o non significativa ai fini di una corretta e serena valutazione dello studente e del suo percorso scolastico.
In modo particolare, se la decisione del Ministero di adottare provvedimenti d’emergenza in base al principio della semplificazione delle procedure d’esame appare condivisibile, suscita alcune perplessità il provvedimento sugli studenti sfollati ma che frequentano scuole agibili e che, quindi, dovranno sostenere l’esame in forma normale.
Si sta facendo strada fra l’altro l’idea generalizzata fra operatori della scuola e genitori, così come è sottolineato da una docente, che tutte le scuole colpite dal sisma “avrebbero dovuto svolgere gli esami in modo semplificato, considerando sia il dato degli sfollati che frequentano le scuole, sia l’oggettivo disagio psicologico che persiste nella popolazione scolastica e non.”
Il solo fatto, vien ancora specificato, che la Commissione Grandi Rischi abbia dichiarato che è “significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza”, da un punto di vista psicologico la considerazione di tale dato potrebbe sicuramente causare disagi sia di carattere materiale e sia psicologico. Si tratta sicuramente di esami intensi sia per gli studenti che affrontano le prove in una situazione comunque eccezionale sia per i docenti che, come sempre, ma ora più che mai e al di là delle decisioni ministeriali, dovranno essere totalmente coinvolti nel loro lavoro: dovranno riuscire a creare un clima costruttivo durante lo svolgimento delle prove e, in sede di valutazione, dovranno comprendere le singole situazioni di disagio degli studenti e valutare nel modo più sereno e più equo possibile”.