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Eurispes: tra genitori e figli il dialogo è spesso assente. E quando si parla al primo posto c’è la scuola

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Dai genitori cercano la comprensione e l’amicizia, ma difficilmente le trovano. È il dato che emerge dal Rapporto Eurispes 2011 sulla condizioni dell’infanzia e l’adolescenza, presentato il 7 dicembre.
Il problema, hanno spiegato gli autori della ricerca, risiede soprattutto nella mancanza di dialogo: il tempo quotidiano trascorso con i genitori, è elevato, eppure più della metà dei ragazzi afferma di non parlare con loro di aspetti della propria vita quali la sessualità, le droghe e rischi di internet.
Eppure più della metà dei ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni (57%) mette a conoscenza i genitori, se non proprio di tutto, almeno di buona parte di ciò che li riguarda, mentre un terzo (30,5%) non tace nulla alla famiglia. Ed il 72,2% dei ragazzi trascorre oltre 2 ore al giorno con i propri genitori, seguito dal 16% di quanti sostengono di passarne da 1 a 2 ore. Inoltre, appena l’11,2% mette a conoscenza i genitori una piccola parte di quello che succede loro e solo lo 0,8% afferma di non condividere nulla con i propri genitori.
Ma le statistiche positive finiscono qui. La realtà dei numeri è fatta anche, andando in profondità, di sei ragazzi su dieci (60,4%) che preferiscono non affrontare argomenti che appartengono alla propria sfera privata. E non solo: il 20,6% non parla di quegli aspetti che sa essere disapprovati dalla famiglia, il 3,3% lamenta un certo disinteresse da parte dei genitori. C’è poi anche un’1,2% secondo cui i genitori non hanno tempo a sufficienza da dedicare al dialogo.
L’indagine di Eurispes è andata anche ad approfondire quali sono gli argomenti affrontati tra giovani e famiglie. Ebbene, l’argomento principale del dialogo tra le generazioni è la scuola (77,9%), seguito da salute (59,8%), sport e tempo libero (54,8%), amicizie (50,3%). Deve far riflettere, poi, il fatto che solo un adolescente su quattro parla spesso con i propri genitori di Internet e nuove tecnologie (25,2%) – nonostante gli innumerevoli rischi che la Rete presenta – di fatti di cronaca (24%) e della crisi economica (22,3%). Ed anche che solo pochissimi ragazzi affrontano “spesso” con i genitori argomenti come l’amore e le relazioni sentimentali (17,5%), la politica (13,9%), l’ecologia (7,8%). Nonostante questi temi abbiano importanti implicazioni per l’età adolescenziale, infine, la maggior parte degli adolescenti non parla mai con i genitori di sessualità (61,6%) e di droghe (52,7%), ovvero degli argomenti che andrebbero affrontati periodicamente per informarli e prevenirne eventuali situazioni a rischio.
Secondo Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, è sempre più evidente che “all’interno della nostra società agli adolescenti viene destinata un’attenzione discontinua e irregolare, che sembra concentrarsi sempre su un numero limitato di aspetti e alternare picchi di interesse a lunghi intervalli di trascuratezza. Nelle riflessioni che li riguardano gli adolescenti appaiono per lo più intrappolati in luoghi comuni, in una serie di rappresentazioni e ritratti plastificati e rigidi, incapaci di restituire le innumerevoli sfumature e la complessità che caratterizzano questa fase evolutiva“.