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Flc-Cgil: aumentano gli alunni, calano gli insegnanti

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Cresce il numero degli studenti che frequentano la scuola italiana, ma risulta sempre più basso quello degli insegnanti.
Lo sostiene la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil, che in occasione del primo "compleanno" del nuovo organismo sindacale ha realizzato una ricerca sul rapporto alunni-docenti della scuola italiana: ciò che il sindacato vuole dimostrare è la carenza di posti di insegnante assegnati dal Miur attraverso l’approvazione dell’organico di diritto: "sono totalmente inadeguati ai fabbisogni – fa sapere la Flc-Cgil – e si corre il rischio di non riuscire a garantire il diritto allo studio nel nostro Paese".
I dati conclusivi dello studio, in effetti, non lasciano lo spazio ad altre interpretazioni: dall’anno scolastico 2000-2001 ad oggi il numero di alunni iscritti a tutti gli ordini di scuola sarebbe aumentato di circa 120 mila unità, raggiungendo quota 7.680.000; la categoria degli insegnanti avrebbe invece subito un calo di quasi 15 mila cattedre (complessivamente i docenti si sono ridotti da oltre 750.000, nel 2000/2001, agli attuali 737.000).

Nel quadriennio precedente, invece, le cose sarebbero andate diversamente: "negli anni scolastici compresi tra il ’97 ed il 2000 – sostiene sempre la Flc-Cgil – nonostante il calo demografico, si è decisamente scelto di investire sulla scuola e sulla allora nascente autonomia scolastica. Sono gli anni dell’incremento del tempo pieno e prolungato, dei progetti di integrazione, di lotta alla dispersione, delle lingue straniere fin dalle prime classi della scuola elementare e dell’investimento in informatico; sono anche gli anni dell’organico funzionale e delle ultime consistenti assunzioni. Dal 2001, con il cambio del Governo e l’indimenticabile carteggio Moratti-Tremonti, si è imboccata un’altra strada, quella della riduzione e della cancellazione dei progetti, dell’organico funzionale, delle risorse economiche, del tempo scuola, dell’obbligo scolastico: un intento riformatore unidirezionale, capace solo di ridurre, tagliare".

A determinare l’aumento consistente di alunni nella scuola italiana è stato l’inserimento di studenti provenienti da altri paesi: secondo il primo sindacato della scuola, a fronte di tale andamento, perdurante orami da diversi anni, il Governo non avrebbe però adottato alcun provvedimento. E non è nemmeno bastato confermare nell’ultima legge Finanziaria l’organico dei docenti dell’anno precedente: l’operazione è seguirebbe "tre anni di tagli pesantissimi determinando un taglio in più a fronte di alunni in crescita".