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Fondo di istituto: scuole “scippate”?

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L’avanzo di più di 200milioni di euro sulle fondo di istituto del 2012/2013 non ci stupisce minimamente.
Lo avevano già agevolmente previsto un anno fa.
Lo scorso anno, infatti, le scuole riuscirono a conoscere l’entità complessiva delle risorse disponibili solo a fine marzo, mentre a gennaio il Miur aveva comunicato solo le cifre erogate in acconto.
Ed ecco cosa scrivevamo esattamente 12 mesi addietro.
“… per il momento nelle scuole si potranno stipulare i contratti facendo affidamento solo sull’acconto e che ad aprile si potrà contrattare il “saldo” del finanziamento. E’ del tutto evidente, quindi, che quest’anno non si può più fare una programmazione seria delle attività.
Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere: se nelle prossime settimane nelle scuole si faranno contratti basati solo sull’acconto può darsi persino che la quota erogata “a saldo” risulti difficile da impiegare o non venga spesa del tutto.
In questo modo per il 2013/2014 potrebbe esserci qualche risorsa in più derivante proprio dal risparmio forzoso di quest’anno”.
In effetti il risparmio dello scorso anno dovrebbe rimanere nella disponibilità delle singole scuole (cioè se la scuola X ha avanzato 10mila euro dovrebbe poter riutilizzare questa somma aggiungendola agli stanziamenti del 2013/2014); ma è probabile che le cose stiano andando un po’ diversamente e che gli avanzi siano già stati “incamerati” dal Miur.
In sostanza le scuole che gestito correttamente il fondo, pensando di poter riutilizzare quest’anno l’avanzo – come peraltro è sempre accaduto – si vedranno penalizzate perché non potranno contare su questa somma che invece, a quanto pare, verrà utilizzata per pagare gli scatti stipendiali di tutti.
Come spesso accade la mancanza di regole certe e trasparenti finisce per penalizzare chi ha gestito correttamente l’intera operazione e per premiare chi al contrario ha distribuito un po’ “a pioggia” tutte le risorse disponibili pur di non avanzarle.
Ma si tratta di una vecchia storia: difficilmente, nella Pubblica Amministrazione si premia la buona gestione. Nella migliore delle ipotesi, premi e “sanzioni” vengono distribuiti in modo “random”.