L’iniziativa è diretta ad un ristretto numero di docenti (massimo 4 per istituto) a cui andranno le responsabilità previste dall’art. 28 del CCNL. Il compito assegnato a queste nuove figure professionali è quello di fornire il necessario supporto alle istituzioni scolastiche nell’attuazione dell’autonomia. Sono 4 le aree di riferimento previste per il nuovo istituto contrattuale:
– gestione del POF;
– sostegno al lavoro dei docenti;
– interventi e servizi per gli studenti;
– realizzazione di progetti formativi d’intesa con enti ed istituzioni esterne alla scuola.
La definizione delle aree non è rigida.Ogni singola scuola può, infatti, attivare anche funzioni obiettivo diverse. Ciò che conta è che siano coerenti con le necessità fissate dal piano dell’offerta formativa.
Gli obiettivi formativi indicati nel documento di indirizzo sono concepiti in vista della necessità di dare corpo all’idea di scuola come organizzazione, di rafforzare la professionalità dei docenti per gestire la complessità della scuola autonoma e, infine, per avere figure di riferimento per aree strategiche. Pertanto risultano fondamentali la fattibilità del piano, la gestione unitaria ed organica e l’attenzione ai risultati. L’intervento formativo dovrà essere, quindi, di carattere mirato e specifico in vista di ricadute sull’intera istituzione scolastica.
La struttura metodologica dei corsi, al fine di ottimizzare i contributi dei vari partecipanti, seguirà un iter basato sulla partecipazione diretta dei corsisti, in un contesto di comunione delle esperienze già in atto, finalizzata alla rilettura e all’autocomprensione delle proprie, nella prospettiva della realizzazione dell’offerta formativa. I corsi avranno la durata di 30 ore suddivise in un modulo comune di 10 ore, che si avvale di un supporto didattico informatico su CD ROM, e di un altro modulo a carattere locale della durata di 20 ore.
